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BORGOSESIA (Vc). Scavi nelle grotte del Monte Fenera.

Si torna a scavare nelle grotte del Monte Fenera. Dopo l’esperienza dell’anno scorso, in cui si e’ ripreso lo scavo terminato negli Anni Settanta, anche quest’estate gli studenti dell’Universita’ di Ferrata torneranno in Valsesia per riprendere il lavoro e riportare alla luce nuove scoperte sulla vita preistorica della valle dove – e’ stato appurato – viveva l’Uomo di Neanderthal.
Il Comune di Borgosesia ha firmato una convenzione con il dipartimento di Biologia ed Evoluzione dell’Universita’ degli studi di Ferrara che, per cinque anni (con rinnovo tacito fino al 2017), vedra’ l’ateneo estense impegnato sulle pendici del Fenera, in collaborazione con la Sovrintendenza ai Beni archeologici del Piemonte.
Quest’anno la campagna scavi si terra’ dal 20 giugno fino alla fine di luglio.
«Questo documento spiega il sindaco Alice Freschi ci permette di rendere ufficiale la collaborazione tra Comune e Universita’. In particolare potremo richiedere contributi a Fondazioni ed enti a cui, altrimenti, l’Universita’ di Ferrara non avrebbe accesso non essendo del territorio. Vogliamo aiutarli per il vitto, la benzina, le analisi al C14 e le pubblicazioni».
Nel 2009 furono una ventina gli studenti giunti a Borgosesia. Erano alloggiati nel rifugio del Fenera e nelle tende allestite in zona. Il Comune offriva loro il vitto e la benzina, mentre i residenti di Bettole, che avevano «adottato» i ricercatori, ogni giorno facevano pervenire al rifugio i prodotti dell’orto e altri generi alimentari.
«I lavori dello scorso anno sono serviti per raccordarci con gli scavi del periodo Anni Cinquanta Settanta e preparare il terreno a nuove analisi. Per quarant’anni non si e’ piu’ scavato e quindi bisognava riportare alla luce lo stato dell’arte illustra Alice Freschi, che e’ anche archeologa ora si inizia a scavare veramente e potremo avere nuove scoperte».
Giovedi’ 22, alle 16,30, intanto, al museo di ARCHEOLOGIA e paleontologia «Carlo Conti» di Borgosesia, ci sara’ la presentazione dei lavori in programma per il 2010 e di alcune pubblicazioni dell’ente Parco del Monte Fenera.
La presentazione rientra nella «Settimana della cultura», voluta dal ministero dei Beni culturali. Sempre in questo mese, al museo, ci saranno viste guidate tattili per non vedenti, in collaborazione con l’Unione ciechi.
Il Monte Fenera a oggi e’ l’unico sito del Piemonte che ben documenta l’eta’ in cui la penisola era occupata dall’Uomo di Neanderthal.
Tutti i reperti rinvenuti ora sono custoditi al museo di archeologia e paleontologia «Carlo Conti» di Borgosesia: resti umani, di animali, dell’orso speleo, strumenti per il taglio della carne, il trattamento delle pelli, per la caccia e la difesa personale. E anche piatti di ceramica di epoca paleocristiana.
Un repertorio preistorico e non solo che racconta la vita sul Monte Fenera, terra prima dell’Uomo di Neanderthal e poi di briganti in fuga.  

Autore: Giuseppe Orru’

Fonte: La Stampa, 4 aprile 2010

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