Interessante notizia dal Parco Naturale del Monte Fenera: trovati esemplari della specie Vitis vinifera silvestris cresciuti in un habitat incontaminato.
La scoperta ha una valenza rilevante sia sul piano locale, sia in un contesto più ampio: per quanto riguarda il Piemonte, infatti, questa specie è la genitrice di tutti i vitigni coltivati nella regione e la sua presenza in natura risulta assai rara; ampliando l’orizzonte al bacino del Mediterraneo, invece, gli esemplari del genere Vitis che crescono spontaneamente in natura sono molto ridotti e gli ultimi dati mostrano un preoccupante aumento delle popolazioni a rischio estinzione.
Per questo motivo è stata intrapresa una ricerca da parte dell’Università degli studi di Milano, finanziata dal Parco e da uno sponsor privato, per definire le caratteristiche genetiche della vite e per raccogliere e catalogare esemplari, al fine di creare un’opera inedita e completa su questa antica coltivazione.
Il progetto è stato presentato al pubblico il 17 dicembre scorso e ha riscosso notevole successo viste le ripercussioni pratiche alle quali può portare: dal punto di vista agricolo si potranno ottenere dati sulle peculiarità della specie, in particolare sulla sua capacità di resistere a stress biotici (parassiti, infezioni fungine, erbivoria) e ambientali, da applicare poi ai vitigni coltivati; dal punto di vista archeologico, invece, si potranno studiare i rapporti che l’uomo ha instaurato con questa coltivazione sin dai tempi più antichi, dal momento che in questi territori sono stati rinvenuti resti dell’uomo di Neanderthal e insediamenti romani.
La scoperta ha una valenza rilevante sia sul piano locale, sia in un contesto più ampio: per quanto riguarda il Piemonte, infatti, questa specie è la genitrice di tutti i vitigni coltivati nella regione e la sua presenza in natura risulta assai rara; ampliando l’orizzonte al bacino del Mediterraneo, invece, gli esemplari del genere Vitis che crescono spontaneamente in natura sono molto ridotti e gli ultimi dati mostrano un preoccupante aumento delle popolazioni a rischio estinzione.
Per questo motivo è stata intrapresa una ricerca da parte dell’Università degli studi di Milano, finanziata dal Parco e da uno sponsor privato, per definire le caratteristiche genetiche della vite e per raccogliere e catalogare esemplari, al fine di creare un’opera inedita e completa su questa antica coltivazione.
Il progetto è stato presentato al pubblico il 17 dicembre scorso e ha riscosso notevole successo viste le ripercussioni pratiche alle quali può portare: dal punto di vista agricolo si potranno ottenere dati sulle peculiarità della specie, in particolare sulla sua capacità di resistere a stress biotici (parassiti, infezioni fungine, erbivoria) e ambientali, da applicare poi ai vitigni coltivati; dal punto di vista archeologico, invece, si potranno studiare i rapporti che l’uomo ha instaurato con questa coltivazione sin dai tempi più antichi, dal momento che in questi territori sono stati rinvenuti resti dell’uomo di Neanderthal e insediamenti romani.
Autore: Claudio Dutto
Fonte: PiemonteParchi Web, 30-01-2011