Lo scavo archeologico della villa romana di Mutteron dei Frati, situato all’interno della Valgrande di Bibione, continua a “parlare” all’equipe che sta lavorando alla seconda campagna di scavi. Sta emergento un patrimonio inestimabile: secondo gli archeologi, la testimonianza meglio conservata degli insediamenti che dovevano trovarsi lungo il litorale Alto-Adriatico in epoca romana.
Dopo qualche settimana – gli scavi sono iniziati a fine febbraio – si sta evidenziando che la zona residenziale della villa romana è decisamente più estesa di quanto si pensasse inizialmente. Lo testimoniano i nuovi ambienti riportati alla luce dagli studiosi guidati da Dirk Steuernagel e Alice Vacilotto dell’università di Regensburg, e da Maria Stella Busana dell’Università di Padova, con la supervisione della Soprintendenza (Alessandro Asta) e il sostegno di proprietà e affittuario della valle.
Nuovi reperti musivi sono stati ritrovati in una delle quattro aree oggetto di scavo, tutte localizzate a ovest rispetto al sito precedentemente noto; da programma le zone previste erano tre, ma le anomalie del terreno segnalate dalle prospezioni geofisiche hanno portato proprio in queste ore ad un ampliamento delle indagini.
Ritrovati diversi materiali tra cui un coltello e una serie di monete, particolarmente interessanti perché in grado di confermare la presenza umana nel sito in epoca tardoantica.
Gli scavi proseguiranno fino alla fine del mese con ritmi intensi per ottimizzare al meglio la missione.
Fonte: www.veneziatoday.it 13 mar 2024