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BEVERATE (Lc). Ritrovamento di una tomba e di ossa risalenti forse al VI° sec.

Ossa deposte nella nuda terra e all’interno di una tomba coperta da lastre di pietra. Questo quanto rinvenuto dalla soprintendenza per i beni culturali all’interno dell’area tra via Prinetti e via don Casati a Beverate, oggetto di scavi per la realizzazione di una nuova villetta unifamiliare.
L’assessore Ugo Panzeri, il geometra Marco Manzoni dell’UT, la dottoressa Jolanda Lorenzi della soprintendenza per i beni culturali, l’architetto Dante Perego e l’archeologo Paolo Corti.
La dottoressa Jolanda Lorenzi, incaricata dal Ministero, ha infatti effettuato nella tarda mattinata di martedì 10 maggio un sopralluogo per analizzare quanto venuto alla luce nei giorni scorsi e valutare conseguentemente il da farsi. Accompagnata da Marco Manzoni a capo dell’ufficio tecnico comunale, dall’archeologo Paolo Corti responsabile degli scavi, da Ugo Panzeri, assessore alla cultura e Dante Perego progettista della nuova struttura abitativa, la dottoressa Lorenzi ha visitato il cantiere, confrontandosi con i presenti per stabilire come procedere per il recupero dei reperti.
Di particolare interesse, sembrerebbe essere la piccola tomba ritrovata, realizzata presumibilmente con materiale di recupero e con pietra di diversa origine come testimoniato dai colori visibilmente differenti del basamento rispetto alle pareti laterali.
Al suo interno, erano contenute ossa appartenenti a più persone, particolare quest’ultimo che ha indotto a pensare a una deposizione plurima e quindi a una tomba probabilmente di famiglia.
“Importante l’assenza al suo interno del corredo funebre” ha spiegato l’incaricata del ministero in quanto ciò aiuta a datare i resti, resti che, a questo punto, sembrerebbero risalire al periodo seguente il sesto secolo dopo Cristo quando, con l’affermazione del cristianesimo, cambiarono le usanze legate al rito di accompagnamento del defunto verso l’aldilà. Come fatto poi notare dall’archeologo Corti, la posizione contratta di uno degli scheletri ritrovati, farebbe pensare che questo fosse avvolto in un sudario. L’acidità del terreno ha, in ogni caso, compromesso particolarmente le ossa, in modo particolare quelle sepolte nella nuda terra. Ciò che si è conservato sarà sottoposto, se si riuscirà a reperire le risorse finanziarie necessarie, a esami specifici per aggiungere così altri particolari interessanti a quanto ritrovato. “Il recupero della tomba verrà invece effettuato dall’amministrazione comunale alla quale abbiamo già chiesto, come soprintendenza, un supporto poichè a livello provinciale non ci sono fondi destinati all’archeologia” – ha poi spiegato la dottoressa Lorenzi – “La tomba potrà essere smontata e ricostruita nell’area antistante il palazzo comunale dove già sono stati collocati sarcofagi risalenti a un periodo cronologicamente non lontanissimo da quello di questi nuovi reperti”.
Come confermato dall’assessore Ugo Panzeri, il ritrovamento effettuato all’angolo tra via Prinetti e via Casati, segue di una manciata di giorni quello di alcuni piccoli laterizi compiuto in un altro cantiere, lungo via Nazionale, nei pressi del salumificio Agostoni, sempre a Beverate.
Queste scoperte confermano come il territorio comunale di Brivio sia effettivamente “a rischio archeologico” come già sostenuto in passato dalla soprintendenza e quindi necessariamente sottoposto a particolari vincoli così come ribadito all’interno del nuovo piano di governo del territorio.

Fonte: beverateonline.it, 10/05/2011

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