Un team di restauratori e archeologi tedeschi, guidati da Nadja Cholidis e Lutz Martin, ha ricevuto il compito di ricostruire 30 monumentali statue aramaiche provenienti dal palazzo siriano Tell Halaf, raffiguranti divinità e animali, andate distrutte (sono ridotte a un cumulo di 27mila frammenti) durante un bombardamento avvenuto nel novembre 1943.
L’improbo compito di restauro delle sculture antiche di 3mila anni, per decenni dimenticati negli scantinati museali, è stato assegnato in occasione di una mostra che si terrà al Pergamonmuseum dal 28 gennaio al 14 agosto 2011.
Le opere vennero scoperte nel 1899 dall’archeologo Max von Oppenheim in un palazzo aramaico del primo millennio a.C., chiamato Tell Halaf e posto nel nord della Siria vicino all’antica città di Guzana.
Nel 1930 le statue furono trasferite in Germania e Oppenheim decise di esporle nel Tell Halaf Museum creato per l’occasione, ma nel 1943 il luogo fu centrato da una bomba e i preziosi reperti dispersi in 27mila frammenti.
Dal 2025 le 30 opere saranno collocate in via definitiva nell’ingresso della sezione dell’Asia anteriore del Pergamonmuseum.
L’improbo compito di restauro delle sculture antiche di 3mila anni, per decenni dimenticati negli scantinati museali, è stato assegnato in occasione di una mostra che si terrà al Pergamonmuseum dal 28 gennaio al 14 agosto 2011.
Le opere vennero scoperte nel 1899 dall’archeologo Max von Oppenheim in un palazzo aramaico del primo millennio a.C., chiamato Tell Halaf e posto nel nord della Siria vicino all’antica città di Guzana.
Nel 1930 le statue furono trasferite in Germania e Oppenheim decise di esporle nel Tell Halaf Museum creato per l’occasione, ma nel 1943 il luogo fu centrato da una bomba e i preziosi reperti dispersi in 27mila frammenti.
Dal 2025 le 30 opere saranno collocate in via definitiva nell’ingresso della sezione dell’Asia anteriore del Pergamonmuseum.
Fonte: Il Giornale dell’Arte, edizione online, 5 agosto 2010