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BENEVENTO. Scavi abbandonati.

Gli scavi in via Stefano Borgia sono in uno stato di degrado. Abbandonati da oltre due mesi sono diventati ricettacolo di rifiuti e di ratti. Eppure si era puntato su questi scavi per dare non solo una sistemazione viaria alla zona, ma anche per rendere più interessante quell’itinerario pedonale realizzato a corso Garibaldi.

I reperti venuti alla luce sono rilevanti risalendo all’epoca romana e probabilmente nella zona sottostante l’attuale via Stefano Borgia c’erano delle terme. Gli esperti della Sovrintendenza archeologica ne sono convinti da tempo e la campagna di scavi che era stata portata avanti finora, giorno dopo giorno, aveva portato a delle conferme.

Poi si erano esauriti i fondi e ne occorrevano degli altri. Questi ulteriori fondi erano stati reperiti perchè c’era la volontà, da parte del Comune, di portare avanti e di concludere questa campagna di scavi al più presto per dare la completa agibilità dell’area, sia agli abitanti della zona che all’adiacente edificio della Prefettura del tutto bloccato da questi lavori. Il Comune, d’intesa con la Sovrintendenza, aveva anche deciso che i reperti venuti fuori dovevano essere visibili. E l’ente locale aveva pertanto deciso di affidare all’architetto Palmieri l’incarico di redigere un progetto che consentisse a questi reperti e ad altri venuti alla luce a vico Tre settembre di essere visibili.

Ma il progetto finora non si è concretizzato. Solo nella giornata di ieri c’è stato tra i tecnici comunali e la Sovrintendenza ai beni archeologici un colloquio e ne è scaturita la decisione di tenere una riunione per fare il punto sulla situazione e verificare le varie ipotesi circa il modo più opportuno per rendere visibili questi scavi, ma anche per fare in modo che sia del tutto agibile quel tratto di via Stefano Borgia.

Analogo discorso anche per la valorizzazione dei restanti reperti venuti alla luce in vico Tre settembre. Del resto si tratta degli unici reperti che, dopo la pedonalizzazione di corso Garibaldi, si è deciso per il loro valore di renderli visibili con moderne tecniche.


Fonte: Archemail Newsletter 08/11/2006

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