Una statuina antropomorfa della Madre Terra risalente al VII sec. a. C., una ampolla dauna del IV sec. a. C., un Giove sdraiato, dello stesso periodo, una testa femminile in marmo del I sec. a. C. e, ancora, anfore sottomarine, brocchette, monete e medagliette.
Sono alcuni dei 230 reperti recuperati dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Bari nell’ambito di nove operazioni che si sono svolte tra ottobre e gennaio scorsi nei territori di Barletta, Casamassima, San Giovanni Rotondo, Molfetta, Cerignola, Canosa di Puglia e Arpi, tra le province di Bari e Foggia.
Ne hanno dato notizia oggi i carabinieri nel corso di un incontro con i giornalisti.
Complessivamente sono state denunciate 22 persone – tra cui un antiquario e 15 tombaroli – alcune delle quali per ricettazione e detenzione abusiva di reperti archeologici. Sono state recuperate anche quattro pistole databili tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, una pistola 7,35 Beretta, attrezzi utili all’individuazione di siti e allo scavo come metal detector, pale, “spilloni” e taniche d’acqua che i tombaroli (alcuni dei quali sono stati bloccati in flagranza di reato) utilizzano per ammorbidire il terreno.
Fonte: Newsletter Archeologica – newsarcheo@yahoo.it www.agenews.it – 16/02/2006