L’Amministrazione Comunale da quattro anni, con un accordo di collaborazione con la Virgil Academy, ha posto le basi l’obiettivo di poter costituire il “Parco Archeologico Accademico”.
La campagna di scavo appena conclusa nel suggestivo sito etrusco e medievale di San Giuliano, nel Comune di Barbarano Romano, non ha mancato di rivelare nuove sorprese agli archeologi americani del San Giuliano Archaeological Research Project. L’obiettivo del progetto è ricostruire le interazioni fra le culture umane e l’ambiente naturale, con particolare attenzione all’evoluzione degli insediamenti dal periodo preistorico al periodo medievale.
L’Università di Baylor, sotto la direzione del dott. Davide Zori, lavora in stretta collaborazione con diverse università europee e americane, e con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma e l’Etruria meridionale, il Parco di Marturanum, il Museo delle Necropoli Rupestri e il Comune di Barbarano Romano.
Gli scavi sul pianoro di San Giuliano, il cuore del centro etrusco e medievale, hanno messo in luce un complesso che include una torre centrale, una grande sala per banchetti e una cripta associata a una cappella ancora non scavata, in cui sono state sepolte oltre venti persone.
“Siamo molto entusiasti delle informazioni raccolte sulla vita e sulla morte degli abitanti medievali di S. Giuliano, provenienti soprattutto dai resti scheletrici recuperati” afferma il dott. Zori.
Il Progetto ha stabilito che questo complesso è fiorito tra il 1000 e il 1200 e che il sito è stato abbandonato verso il 1250. Dove la gente di San Giuliano si sia trasferita in seguito resta da accertare, ma possiamo presumere in primo luogo proprio a Barbarano.
Il sito medievale è stato distrutto a metà del XIII secolo e dopo questo momento la vita sembra quasi cessare definitivamente. Gli scavi hanno recuperato un’interessante serie di oggetti, tra cui un delizioso pezzo di scacchi antropomorfo e un ciondolo militare a croce d’oro, presto visibili nel nuovo Museo delle Necropoli rupestri di Barbarano Romano.
Le indagini hanno riguardato anche la necropoli etrusca che circonda l’altopiano di San Giuliano dove, oltre a mappare circa 450 tombe a camera, si sono finite di scavare quattro camere clandestinate del VI-V secolo a.C. con recupero di resti dei corredi e delle inumazioni; in una di queste sono state individuate addirittura una dozzina di deposizioni che saranno sottoposte ad analisi isotopiche e al DNA.
La ricerca ha poi riguardato le sepolture a inumazione dell’inizio dell’Orientalizzante (700 a.C. circa): dopo la sepoltura di una adulta esplorata l’anno scorso, quest’anno si sono scavate altre tre tombe a fossa fra cui quella interessante di una bambina.
“Quando abbiamo tolto l’ultimo strato di rocce calcaree, siamo rimasti stupiti dal numero di ceramiche che sono apparse al di sotto” ha detto il direttore del progetto Zori. “Alcune ceramiche erano state collocate all’esterno, mentre la maggior parte dei vasi era stata accuratamente collocata all’interno di una cassa di legno”. Sotto le ceramiche gli scavatori hanno poi scoperto un gruppo di gioielli in bronzo e oggetti di ornamento appesi ai vestiti della piccola.
L’antropologo del team, Lori Baker, ha concluso che la bambina non aveva più di 3 anni. Per un’età così bassa colpisce la ricchezza funeraria ritrovata, circostanza che suggerisce l’appartenenza a una famiglia di alto livello sociale all’interno del centro etrusco. Due bracciali, una dozzina di perline sui capelli e una catenina in bronzo con ambra fissata alla caviglia sinistra erano i suoi ornamenti principali. “Il nostro lavoro con i resti di questa bambina è stato emozionante e ora stiamo lavorando per raccontare la sua storia” conclude Zori.
L’Amministrazione comunale festeggia i risultati di queste ricerche: “Con grande soddisfazione si stanno sfogliando nuove pagine di storia di Barbarano e del suo territorio – sottolinea il Sindaco Rinaldo Marchesi -, un felice connubio fra natura incontaminata e archeologia di qualità. Su questa prospettiva intendiamo proseguire, nella speranza di offrire al visitatore un luogo sempre più unico nel suo genere, sedimentato fra storia, tradizione e paesaggio, uno spazio del buon vivere rispetto alla frenesia contemporanea. Le scoperte avvenute in queste campagne saranno presto illustrate nel nuovo allestimento del Museo delle Necropoli rupestri di Barbarano Romano. Come scritto in premessa questa Amministrazione Comunale vuole costituire un Parco Archeologico Accademico dove poter coniugare le scoperte con gli studi e ricerche scientifiche e metterle a disposizione come testimonianze di un patrimonio dell’umanità”!
Fonte: www.ontuscia.it, 19 lug 2019