Traduzione di Stefano Suigo.
”Canta, o dea, l’ira d’Achille Pelide | rovinosa, che infiniti dolori inflisse agli Achei”.
Ancora oggi – a quasi duemila e cinquecento anni dalla loro comparsa – possiamo dire che i poemi omerici rappresentano per grandezza, bellezza e maturità due opere fondative della nostra civiltà: un perfetto congegno poetico e narrativo da cui la letteratura, l’arte e il cinema hanno saputo trarre infinite suggestioni.
Forse non c’è stato un solo lettore che non abbia subíto il fascino delle imprese di Achille e degli eroi greci durante la guerra di Troia, o del tormentato ritorno a Itaca dell’astuto Odisseo. L’autrice aiuta ad entrare nelle vicende di questo congegno, presentando un’introduzione ai due poemi, con il costante riferimento alla lettera del testo e chiarendo i principali aspetti della “questione omerica”.
Cronologia: Arch. Greca