Inghiottiti per millenni dal mare, mosaici, colonne e pavimenti torneranno a splendere grazie a un innovativo e qualificato progetto di restauro subacqueo da due milioni di euro, finanziato dalla Regione con fondi Por.
I resti del «palatium» torneranno al loro aspetto originario. Saranno riqualificati anche via Erculanea e i ruderi del Portus Julius. La sabbia li ha in parte protetti da salsedine e mareggiate, a pochi metri da Punta dell’Epitaffio.
Ancora oggi è conservato un incanto sui fondali, racchiuso nel parco archeologico sommerso: è il Santuario delle Ninfe, il Nymphaion, con le sue divinità marine, decorazioni a mosaico, policromie, marmi pregiati e sculture. Queste, custodite ora in una sala del Museo archeologico dei Campi flegrei che riproduce un ambiente di grotta naturale, saranno duplicate. E quindi le sculture di Ulisse con la coppa di vino per il ciclope Polifemo, Antonia Augusta, Dioniso con pantera e con corona d’edera saranno ricollocate sui fondali. Un sofisticato impianto di videosorveglianza scruterà il sito; le immagini saranno visibili dal Museo dei Campi flegrei, allestito in un’ala del Castello aragonese di Baia.
«Prevista anche una telecamera mobile da installare su una barca – dice l’architetto Giuseppe Capuozzo, coordinatore dello staff tecnico di progettazione – che consentirà ai disabili di osservare le immagini su schermo e vedere dall’alto il sito». Previsto, a cura della soprintendenza, un percorso subacqueo.
Un depliant e un dvd narreranno storia e restauro del Ninfeo. «Saranno effettuati sondaggi per datare la stratigrafia dei fondali e indagini microsismiche – prosegue Capuozzo – L’obiettivo è acquisire dati sull’epoca di inabissamento della costa e rilevare presenze archeologiche precedenti al periodo romano».
Fonte: Il Mattino 25/01/2007
Autore: Patrizia Capuano
Cronologia: Arch. Romana