FtNews ha avuto il piacere di intervistare il prof. Augusto Mulas, autore dei libri L´isola sacra: ipotesi sull´utilizzo cultuale dei nuraghi (Condaghes, 2012) e In terra come in cielo. I nuraghi e le Pleiadi (Condaghes, 2013).
Nel primo libro l’autore – che ha una laurea in Lettere classiche a indirizzo preistorico e protostorico per la Sardegna con una tesi sui rapporti tra la Sardegna nuragica e il Mediterraneo in età protostorica – avanza l’ipotesi che il nuraghe Santu Antine e i sette nuraghi a esso limitrofi, situati nel territorio di Torralba (SS), siano stati collocati dall´uomo nuragico ricalcando lo schema delle Pleiadi. Questa ipotesi è illustrata con maggiore dovizia di particolari nell´opera In terra come in cielo. I nuraghi e le Pleiadi, scritto insieme all’ing. Marco Sanna.
In una lunga e intensa intervista il prof. Mulas ha ripercorso i momenti salienti di questa ricerca, spiegando che i Nuragici possedevano avanzate conoscenze in ambito astronomico che consentivano loro di orientare i monumenti secondo i più importanti punti solstiziali ed equinoziali. Lo studioso ha discusso dell´importanza dell´ammasso stellare delle Pleiadi presso i popoli antichi, illustrando i motivi per cui l’astronomia occupava uno spazio tanto importante presso le più antiche civiltà sparse per il mondo.
Mulas ha affrontato anche l’argomento relativo al ruolo non marginale che ebbe la civiltà nuragica all’interno del Mediterraneo occidentale in età protostorica, ribadendo la funzione imprescindibile dell’archeologia per ricostruire la storia della terra che ospitò una delle civiltà più antiche e all’avanguardia del bacino del Mediterraneo.
Nelle sue parole l’auspicio che studi sempre più precisi e rigorosi possano contribuire a far conoscere l’alto grado di civilizzazione che i Nuragici raggiunsero e il ruolo da protagonista dei principali scambi commerciali, tecnologici e forse anche culturali che la Sardegna esercitò durante il periodo pre-protostorico.
Leggi l’intervista nell’allegato: Augusto Mulas