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Athribis (Egitto). Ritrovati oltre 18.000 ostraca.

Gli archeologi della spedizione congiunta dell’Università di Tübingen e del Ministero del Turismo e delle Antichità egiziane operante ad Athribis, hanno segnalato nel gennaio di quest’anno, il ritrovamento di più di 18.000 ostraca, un numero comparabile solo a quanti recuperati a Deir el-Medina.
Athribis si trova a circa 7 km a sud-ovest di Sohag (circa 200 km a nord di Luxor) ed il sito archeologico si estende per 30 ettari, la maggior parte dei quali non è stata ancora scavata. Nel sito sono compresi un complesso templare, un insediamento, una necropoli e delle cave.
Nell’area templare si trova il grande tempio fatto costruire da Tolomeo XII, il padre della famosa Cleopatra VII, dedicato alla dea leonessa Repit e al suo consorte Min. Il tempio venne trasformato in un convento di suore quando gli antichi culti vennero banditi nel 380 d.C. Tolomeo XII costruì il tempio e decorò le stanze interne, mentre le parti esterne e le colonne risalgono ai regni di Tiberio, Caligola e Claudio. Vi sono menzionati anche Nerone, Vespasiano, Tito, Domiziano e Adriano.
Flinders Petrie fu il primo a scavare nell’area per un periodo di sei settimane nel 1907-08 e molti anni dopo tra il 1981 e il 1997 vi operarono missioni egiziane. Nonostante il lavoro di questi due progetti, un terzo del tempio di Tolomeo era rimasto non scavato. Dal 2003 la missione congiunta egiziano-tedesca ha ripreso gli scavi e da alcuni anni il tempio è stato aperto ai visitatori.
Dalla primavera del 2018 sono in corso scavi a ovest del tempio, nell’area in cui si trova un altro santuario, ed è qui che la spedizione ha ritrovato i numerosissimi ostraca, cocci di vaso o schegge di calcare utilizzati nell’Antico Egitto in grande quantità come materiale per scrivere. Circa l’80% degli ostraca sono inscritti in Demotico, la scrittura amministrativa che si era sviluppata da quella ieratica dopo il 600 a.C. e che era comune in epoca tolemaica e romana.
Numerosi sono anche gli ostraca con caratteri greci, iscrizioni in ieratico o in geroglifico. Più rari quelli con iscrizioni in copto e arabo. Sono stati scoperti anche numerosi ostraca figurati, con rappresentazioni di animali come scorpioni e rondini, di esseri umani, delle divinità del vicino tempio ed anche figure geometriche. Il contenuto di una parte notevole degli ostraca consiste in elenchi di nomi, alimenti e oggetti di uso quotidiano. Ci sono liste di mesi, numeri, problemi di aritmetica ed esercizi di grammatica, il che ha portato a ritenere che il luogo di ritrovamento sia legato ad una antica istituzione scolastica.
Gli scavi nel sito continuano mentre diversi gruppi di studiosi stanno studiando le iscrizioni e le figurazioni ritrovate. Come l’elevatissimo numero di ostraca rinvenuti a Deir el-Medina ha consentito di conoscere la vita nel villaggio operaio durante il Nuovo Regno, così il ritrovamento di Athribis potrà gettare nuova luce sulla realtà locale in epoca tolemaica e romana.

(Fonte: Eberhard Karls Universität Tübingen- Foto Un gruppo di operai nella zona di ritrovamento degli ostraca. Sullo sfondo la montagna di Athribis © Athribis-Projekt Tübingen)

Autore: Marina Celegon

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