Durante i lavori di ampliamento del cimitero comunale di via Strampelli ad Ardea, sul litorale romano, senza volerlo, gli operai incaricati dal comune si sono imbattuti in un tesoro dell’antichità, un tracciato glareato, presumibilmente di epoca preromana, che corre lungo la valle.
Una magnifica scoperta che ha strabiliato tutti, amministrazione comunale, residenti e appassionati, curiosi di capire che cosa sta emergendo dal passato.
La strada, è rinvenuta proprio dove sono previsti gli interventi di ampliamento, nel versante destro del cimitero. Al momento, quel che resta dell’antico tracciato è stato provvisoriamente coperto da alcuni teli, sotto il controllo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma.
Non troppo giorni fa, sotto la rupe tufacea di Ardea, in pieno centro storico, sono state trovate anche due fosse durante i lavori di restauro aperti a luglio, gestiti dalla Regione Lazio.
A circa un metro di profondità, durante gli scavi sono stati rinvenuti due ambienti scavati nella roccia, databili presumibilmente ad età molto lontane. I due ambienti sono stati trovati vuoti. Le ricerche hanno dato esito negativo, non è stato trovato alcun reperto umano.
L’area, negli anni, è stata vittima di tombaroli senza scrupoli alla ricerca di sepolcri dai quali potevano uscire antichi tesori.
E’ stata così coinvolta la Soprintendenza per i beni archeologici, che ha mappato il ritrovamento, decidendo poi di richiudere l’area e di proseguire i lavori di restauro. L’attribuzione a contesti funerari, al momento è tutta da verificare, tutt’ora le indagini sono in corso, e potranno fornire ulteriori elementi di valutazione.
Non è chiaro ancora se si tratti di tombe, cenotafi, rituali connessi, depositi, granai o cisterne. Gli elementi, inoltre, non permettono di definire l’attribuzione cronologica, nonostante sia comunque un repertorio che rientra nella lunghissima e continuativa storia della rupe, acropoli per gli studiosi, a partire dall’età del Bronzo e fin oltre l’Epoca Medioevale sino a raggiungere l’attualità, con una continua occupazione del centro abitato storico assolutamente individuabile per qualsiasi area urbana che conservi, come in questo caso, le prerogative insediative originarie e arcaiche.
«Le antiche vestigia rutule e romane venute alla luce – dichiara il Sindaco di Ardea, Mario Savarese – non sono altro che la conferma dell’enorme patrimonio archeologico che da millenni questa città conserva. E’ un vero peccato scoprire che queste siano state saccheggiate in un passato relativamente recente. Il 2020 è un anno speciale per Ardea: a maggio ricorrerà il cinquantesimo anniversario dalla fondazione del comune. La nostra amministrazione si sta impegnando per realizzare una serie di eventi commemorativi tra i quali certamente troveranno posto privilegiato le iniziative strettamente legate alla valorizzazione dei nostri beni archeologici».
Fonte: www.meridiananotizie.it, 29 gen 2020