Il Mibac presenta il “nuovo” Museo Archeologico Nazionale di Aquileia. Il 3 agosto 1882, nella villa neoclassica appartenuta ai conti Cassis Faraone, il Governo austro-ungarico aprì al pubblico l’Imperial Regio Museo dello Stato, per raccogliere ed esporre le antichità di Aquileia, l’antica città romana celebrata come “moenibus et portu celeberrima”.
A distanza di 136 anni, il 3 agosto, il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, tra le maggiori istituzioni dedicate all’archeologia romana, celebrerà l’anniversario presentando il nuovo allestimento, che mette in risalto la ricchezza delle collezioni e i nuovi reperti, restaurati grazie al sostegno economico di privati. L’inaugurazione si terrà alle 17, preceduta da una conferenza stampa. Dalle 18, ingresso libero per tutti.
Parteciperanno il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Alberto Bonisoli, l’assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli, il sindaco di Aquileia, Gabriele Spanghero, il presidente della Fondazione Aquileia, Antonio Zanardi Landi, il direttore del Polo Museale regionale, Luca Caburlotto, e il direttore del museo, Marta Novello.
Sono dunque terminati i lavori di adeguamento funzionale. Sono state effettuate modifiche di carattere architettonico e impiantistico e il riallestimento della collezione museale.
Il progetto, suddiviso in quattro lotti, è nato da un finanziamento straordinario erogato dal ministero, in relazione al “Piano strategico grandi progetti beni culturali”, destinato al completamento di alcuni musei di rilevante interesse nazionale. Il finanziamento (1 milione e 500 mila euro), ha coperto il primo lotto d’intervento, che ha previsto la ristrutturazione dell’edificio centrale con l’adeguamento funzionale (norme di sicurezza, aggiornamento dei sistemi e degli impianti tecnologici e riallestimento della collezione). È stato anche creato un nuovo corpo esterno dedicato ai servizi di accoglienza e al bookshop, parallelo all’attuale vialetto d’ingresso, che costituirà anche la nuova via d’accesso. Si tratta di un impegno significativo, anche per la complessità tecnica e scientifica sviluppata dal progetto, che intende proporsi ai visitatori mediante nuove letture, adeguate ai più moderni sistemi espositivi. Per la prima volta, dopo la grande ristrutturazione degli anni ’50 del secolo scorso, si sono ricreati i presupposti per una riorganizzazione dell’intero complesso. Per i successivi lotti era stato già richiesto un ulteriore finanziamento al Mibac: il secondo e terzo lotto hanno riguardato il restauro e la riorganizzazione delle Gallerie Lapidarie, dei magazzini e dei giardini, con la realizzazione di spazi espositivi per mostre temporanee e di uno spazio dedicato al servizio ristorazione. Il quarto lotto, invece, ha interessato la ristrutturazione e l’adeguamento funzionale del corpo direzione-uffici. Nel progetto, anche importanti restauri, riguardanti alcune delle più rilevanti opere della collezione permanente.
Autore: Elisa Michellut
Fonte: www.messaggerovenet.it, 29 lug 2018