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AQUILEIA (Ud). Strumenti informatici per riscoprire magazzini, torri e strade senza ricorrere agli scavi.

Un nuovo strumento informatico, nato da un progetto del dipartimento di informatica e matematica dell’Università di Udine, dà la possibilità agli studiosi ed ai ricercatori di mettere in evidenza i siti di magazzini, torri, strade dell’antica Aquileia, tutto senza dover procedere a dispendiose campagne di scavo riservando i fondi ad interventi mirati.
L’iniziativa è stata presentata nel polo universitario. Il direttore del Dipartimento, Angelo Montanari, ha speso parole di soddisfazione per l’iniziativa, cedendo poi la parola a Frederick Mario Fales, delegato del rettore a presenziare alla presentazione e responsabile degli scavi archeologici dell’Università di Udine. Fales ha auspicato una maggior sinergia tra le diverse strutture dell’ateneo friulano augurandosi che nello scavo delle Grandi Terme possano venire applicate le nuove tecnologie ideate dai colleghi.
Vito Roberto, docente di Sistemi di elaborazione delle informazioni, ha illustrato il funzionamento del sistema Anteo.
“Attraverso l’analisi computerizzata delle immagini aeree della zona di Aquileia –spiega – sono state scoperte importantissime tracce di edifici di età romana sepolti sotto gli strati di terra. La ricerca ha permesso di aggiornare la mappa degli scavi individuando il 30% dell’estensione nota della città antica. Questo fa aumentare di molto le conoscenze attuali, senza richiedere costosi scavi e prospezioni geologiche.”
Il sistema permette, con l’utilizzazione di ortofoto, di sovrapporre i risultati di studi relativi all’asse viario aquileiese oltre quelli emersi dalle campagne di scavo. Emergono, grazie al sistema informativo, tracce di estrema importanza: riguardano un complesso quadrangolare che probabilmente aveva una funzione mercantile e alcuni pilastri risalenti all’inizio del V sec.
All’incontro è intervenuto Maurizio Buora, direttore dei Civici Musei di Udine, che ha messo in evidenza come il progredire della tecnologia renda più agevole il lavoro degli archeologi e di come si sia passati dalle carte archeologiche di età napoleonica ai nuovi sistemi Gis che aiutano ad identificare i siti: “Ci sono ancora molte ville da scoprire. Credo ci sia ancora parecchio da lavorare”.
Dalla conferenza è emersa l’importanza di attuare studi interdisciplinari a priori raggiungendo lo scavo in maniera mirata.
Tra gli obiettivo del sistema vi è la collaborazione via internet tra chi produce i dati, chi li analizza, li cataloga e chi ne fruisce.


Fonte: Messaggero Veneto 04/07/2008
Autore: Gessica Mattalone

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