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AQUILEIA (Ud). Decoravano la sala da pranzo di una domus: oggi quei mosaici tornano a splendere e a parlare di storia.

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Scoperti nel 1931 durante degli scavi da Giovanni Brusin, fondamentale e imprescindibile figura dell’archeologia aquileiese, facevano parte di due domus nella parte settentrionale di Aquileia e molto probabilmente erano parte integrante del pavimento di una sontuosa “sala da pranzo” dell’epoca.
Oggi tornano al loro antico splendore con un magistrale restauro condotto da Daniele Pasini, che nel corso del pomeriggio è intervenuto spiegando i problemi all’epoca del rinvenimento, con un dibattito sull’opportunità di lasciare i mosaici in situazioni, oppure estrarli ed esporli in altro luogo.
«Negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento – ha spiegato Pasini –, quando le conoscenze della chimica archeologica non erano avanzate come oggi, furono esposti inserendoli nella pavimentazione per consentirne la fruizione al pubblico come doveva essere nei tempi antichi. I prodotti usati all’epoca si sono rivelati inadatti e talvolta inopportuni, il restauro recente è stato fatto esclusivamente meccanicamente cercando di ovviare al problema e cercando di togliere i prodotti chimici spesso aggressivi che erano stati utilizzati. Ora un restauro rispettoso del manufatto ha permesso di liberare. Siamo intervenuti sulle alterazioni che sono sopraggiunte dal posizionamento ad oggi il basamento di cemento ora lo sta mantenendo solido».
Molto soddisfatto il sindaco Emanuele Zorino che sottolinea il fatto che in un periodo difficile come questo il lavoro di squadra per valorizzare il patrimonio artistico aquileiese è risultato vincente. Subito dopo la presentazione ufficiale, è stato guidato da tre archeologhe alla scoperta da vicino dei tre mosaici, seguendo un percorso su dei tappeti posti accanto ai mosaici. I soggetti rappresentati richiamo prettamente l’iconografia latina con delle anfore, motivi floreali, la famosa Croce di Salomone e il dio Tritone, divinità pluviale.

Autore: Luca Visentin

Fonte: messaggeroveneto.gelocal.it, 4 set 2020

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