Si chiama “Beyond the city walls: the landscapes of Aquileia” (Oltre le mura. I territori di Aquileia) il nuovo accordo di cooperazione scientifica che è stato varato tra la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia e il Dipartimento di Storia Antica dell’Università Macquarie di Sidney-Australia: un progetto per studiare le aree più periferiche dell’antica Aquileia e contribuire così al dibattito sulla comprensione della loro natura, delle loro trasformazioni e delle dinamiche di sviluppo.
Il progetto è affidato alla dott.ssa Arianna Traviglia, Chief investigator per la Macquarie University, un’archeologa italiana, laureata presso l’Università Cà Foscari di Venezia, con Dottorato svolto presso l’Università di Trieste.
Lo studio si basa su una combinazione di ricerca archeologica tradizionale e di telerilevamento aereo, satellitare e geofisico ed in prima fase verranno utilizzate diverse tipologie di dati telerilevati: foto storiche, ortofoto, dati satellitari, per rivelare la presenza di strutture archeologiche sepolte.
In particolare le informazioni ricavate dai dati satellitari verranno sfruttate per localizzare ed identificare tracce non visibili in superficie, connesse a possibili strutture archeologiche, sulla base delle differenti caratteristiche del terreno e della vegetazione.
Le tracce, così identificate, verranno successivamente verificate a terra tramite ricognizione in aree campione.
Un’impresa affascinante che consentirà di aprire nuovi fronti di indagine attraverso l’utilizzo e l’applicazione di tecnologie informatiche e di conoscere e valorizzare meglio la realtà archeologica del territorio.
In questi giorni è in corso proprio la prima campagna di ricognizione sul terreno per la quale è stato prescelto, come area campione, il settore extraurbano di Aquileia esteso verso sud, lungo la SS regionale 352 che collega Grado ad Aquileia.
Il progetto durerà fino al 2013 e sarà finalizzato alla realizzazione di un sistema informativo geografico che possa gestire efficacemente molteplici banche dati telerilevate, topografiche e storico-archeologiche.
Il progetto è affidato alla dott.ssa Arianna Traviglia, Chief investigator per la Macquarie University, un’archeologa italiana, laureata presso l’Università Cà Foscari di Venezia, con Dottorato svolto presso l’Università di Trieste.
Lo studio si basa su una combinazione di ricerca archeologica tradizionale e di telerilevamento aereo, satellitare e geofisico ed in prima fase verranno utilizzate diverse tipologie di dati telerilevati: foto storiche, ortofoto, dati satellitari, per rivelare la presenza di strutture archeologiche sepolte.
In particolare le informazioni ricavate dai dati satellitari verranno sfruttate per localizzare ed identificare tracce non visibili in superficie, connesse a possibili strutture archeologiche, sulla base delle differenti caratteristiche del terreno e della vegetazione.
Le tracce, così identificate, verranno successivamente verificate a terra tramite ricognizione in aree campione.
Un’impresa affascinante che consentirà di aprire nuovi fronti di indagine attraverso l’utilizzo e l’applicazione di tecnologie informatiche e di conoscere e valorizzare meglio la realtà archeologica del territorio.
In questi giorni è in corso proprio la prima campagna di ricognizione sul terreno per la quale è stato prescelto, come area campione, il settore extraurbano di Aquileia esteso verso sud, lungo la SS regionale 352 che collega Grado ad Aquileia.
Il progetto durerà fino al 2013 e sarà finalizzato alla realizzazione di un sistema informativo geografico che possa gestire efficacemente molteplici banche dati telerilevate, topografiche e storico-archeologiche.
Fonte:
Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia, 12-11-2010