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AOSTA. Ritrovati 2 sarcofagi in piombo durante gli scavi dell’Ospedale Parini.

Due sarcofagi di epoca romana sono stati ritrovati nel terreno durante gli scavi per il collegamento interrato dell’Ospedale Parini di Aosta. I due reperti, realizzati in piombo, sono in ottimo stato di conservazione. Questo ritrovamento rientra in uno più ampio: lungo la via che collegava la città di Augusta Preatoria (l’odierna Aosta) e il colle del Gran San Bernardo, è stato riscoperto un vero e proprio sito sepolcrale risalente al I secolo d.C..
32 sepolture a incinerazione di diversa tipologia sono state ritrovate all’interno di un recinto funerario in muratura, a est della strada romana. Di questi ritrovamenti, due sarcofagi in piombo spiccano, perché più monumentali; infatti, «il ritrovamento delle casse in piombo costituisce una novità assoluta nel panorama valdostano», ha comunicato l’Assessorato dell’Istruzione e Cultura.
Per quanto riguarda le altre sepolture, esse sono in cassa di laterizi con poco corredo funebre, almeno per la maggior parte. Nel ritrovamento sono saltati fuori anche una sepoltura in cassa di lastre di bardiglio, un materiale molto più resistente del laterizio, che possiede un corredo vitreo; una struttura in lastre di travertino di forma quadrangolare e tre basamenti in muratura che forse costituivano dei rialzi per i sarcofagi.
L’Assessorato ha precisato che i lavori all’Ospedale non verranno ostacolati da questa scoperta: «Una situazione che non pregiudica l’avanzamento dei lavori nei tempi stabiliti: sono state sollevate le grandi lastre che le coprivano e si procederà immediatamente al loro scavo in situ o, se le condizioni meteo della stagione invernale imminente non lo consentono, al loro sollevamento e trasporto presso i magazzini della Soprintendenza».
Oltre alla scoperta, è rilevante la collaborazione con la Struttura Complessa di Radiologia, Diagnostica e Interventistica dell’Ospedale regionale. Quest’ultima ha giocato un ruolo fondamentale per diminuire il tempo necessario alle indagini e per organizzare al meglio la strategia degli interventi, eseguendo una endoscopia a uno dei due sarcofagi che presentava una frattura sulla superficie.
«I risultati ottenuti in occasione di questo importante ritrovamento – ha sottolineato l’Assessore all’Istruzione e Cultura, Paolo Sammaritani – hanno evidenziato la grande efficacia di questa prima collaborazione messa in atto tra la Soprintendenza ai Beni e Attività Culturali e la Struttura Complessa di Radiologia, Diagnostica e Interventistica dell’Ospedale regionale, che contiamo di consolidare in futuro».

Autore: Lorenzo Maria Lucenti

Fonte: www.qaeditoria.it, 4 dic 2018

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