Con l’avvicinarsi della fine del restauro del Teatro Romano, prevista per l’anno prossimo, la Regione e la Sovrintendenza dei beni culturali hanno messo in cantiere un check-up completo dell’Arco d’Augusto.
La posa del tetto, avvenuta nella metà del XIX secolo, ha radicalmente modificato l’aspetto originario del monumento, rendendolo più tozzo rispetto ad altri archi romani e togliendo la possibilità di studiare le stanze che sormontavano la struttura e che, probabilmente, sostenevano un gruppo scultoreo con la statua dell’imperatore.
Tuttavia ha permesso di conservare al meglio il monumento, che è finora rimasto in fondo alla lista delle priorità. I primi passi per progettare l’intervento sull’Arco saranno lo studio e conoscenza del monumento, dei suoi materiali e delle condizioni climatiche e ambientali che subisce: informazioni, queste, utili per valutare come si modifica nel tempo, quali sono le dinamiche del degrado e per individuare infine le priorità di intervento. L’investimento finanziario per la fase di studio si aggira intorno ai 65 mila euro. «Questa prima fase durerà circa un anno e mezzo – spiega Lorenzo Apollonia, responsabile della Direzione ricerca e progetti cofinanziati della Sovrintendenza – e consisterà in un rilievo tridimensionale, fatto in accordo con alcuni istituti del Cnr, per la valutazione del degrado.
Al rilievo saranno aggiunti i dati forniti da una campagna di rilevamento climatico ambientale, svolta in collaborazione con l’Arpa, che partirà a settembre con la posa di particolari sonde per comprendere il rapporto tra il monumento, il clima e l’inquinamento urbano». Un check-up all’avanguardia per il settore di diagnostica dei beni culturali, messo a punto durante gli studi sul Teatro Romano.
Intanto vanno avanti i lavori del Comune di Aosta per la costruzione del nuovo ponte sul Buthier, necessario per deviare il traffico e rendere l’area dell’Arco attraversabile solo più a piedi o in bicicletta. «Contiamo di realizzare la pedonalizzazione entro un paio d’anni – dice Guido Cossard, assessore comunale al Turismo – così da ricostruire il più possibile le condizioni originarie».
Assolutamente innovativi sono stati anche gli ultimi interventi di restauro della cinta muraria romana di Aosta, nel tratto a Sud della Porta Praetoria, in via Vevey. Il progetto è stato realizzato dalla Sovrintendenza, con una spesa di circa 58 mila euro.
Iniziato a luglio dello scorso anno, l’intervento ha riguardato un tratto di cinta inglobato in abitazioni civili che riportava evidenti segni di degrado: distacco di materiali, profonde fratture e altro. «Oltre alle tecniche di consolidamento già in uso – spiega Apollonia – abbiamo adottato tre soluzioni tecniche ed estetiche innovative. La prima è l’integrazione del paramento di travertino con una malta conservativa a base di calce idraulica naturale.
Quindi una protezione della cresta della muratura mimetizzata attraverso un geo-tessuto, una rete in acciaio inox e una malta cementizia. Infine il sostegno preventivo dei conci attraverso dei tutori in acciaio inox, che si adattano ai movimenti del concio e della struttura muraria».
L’INTERVENTO PROGRAMMATO DA REGIONE E SOVRINTENDENZA COSTERA’ 65 MILA EURO E DURERA’ UN ANNO E MEZZO
Fonte: La Stampa 28/06/2006
Cronologia: Arch. Romana