Due peni incisi su una pietra 2000 anni fa potrebbero far luce sulla fondazione della città di Aosta, rivelando la sua profonda connessione con l’imperatore romano Augusto.
Chiamata Augusta Praetoria Salassorum dai Romani – che occuparono i territori del popolo dei Salassi nel 25 a.C. per controllare i passaggi strategici sulle Alpi – Aosta vanta numerosi monumenti dedicati ad Augusto.
“Ma la pietra appena scoperta racconta ancora di più sulla connessione di Aosta con l’imperatore romano. Essa rivela che la città è stata costruita sotto il segno di Augusto durante il solstizio d’inverno, ” ha detto a Discovery News Giulio Magli, docente di archeoastronomia al Politecnico di Milano.
Ritrovata ricoperta di fango ad una profondità di 5 metri durante i lavori di scavo in una delle torri della città, la pietra finemente scolpita è ancora murata nella sua posizione originale all’angolo sud-est del monumento, noto come Torre dei Balivi.
“In origine, la pietra era in piena vista. Ma nel Medioevo la torre fu probabilmente allagata e la sua base rimase coperta da materiale alluvionale, ” ha detto a Discovery News Stella Bertarione, l’archeologa che ha fatto la scoperta.
Bertarione lavora presso la Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Regione autonoma Valle d’Aosta.
Scolpiti su entrambi i lati del blocco, si vedono due figure molto chiare su un lato – un fallo e, al di sopra, una vanga – e alcuni rilievi in parte danneggiati, dall’altro. Lì, un fallo è di nuovo rappresentato. Su di esso, un aratro in parte eroso e un’immagine che fa pensare al segno del Capricorno.
L’aratro e la vanga suggeriscono apertamente il solco primigenius, lo scavo originale arato per marcare il perimetro di una nuova città nella cerimonia di fondazione romana. Legate al dio Priapo, le effigi falliche molto probabilmente avevano una funzione “apotropaica”, evocando una sorta di protezione dalle forze del male.
“Il fango ha certamente preservato la pietra da danni e censura”, ha detto Bertarione. “Nel medioevo le figure falliche evidenti sarebbero state cancellate, perché erano considerate come simboli pagani osceni”.
Situata all’angolo nord-est delle mura romane, la Torre dei Balivi sorge nel punto più alto della città antica. Guardando la pietra scolpita, Bertarione ha notato una particolarità: “Le punte dei due falli sono rivolte a sud-est, dove il sole sorge nei mesi invernali, ” ha detto.
Nell’analisi che segue, Magli ha esaminato il piano urbanistico originale tenendo conto del complesso orizzonte naturale delle Alpi che circondano la Valle d’Aosta. I risultati hanno confermato l’orientamento di Aosta, al sorgere del sole al solstizio d’inverno.
“Possiamo stimare che la fondazione di Aosta abbia avuto inizio il 23 dicembre. Quel giorno, il sole si leva proprio nella direzione indicata dai falli sulla pietra”, ha detto Bertarione.
A quei tempi, il solstizio d’inverno era infatti nel segno del Capricorno. Sebbene il segno zodiacale d’Augusto fosse la Bilancia – era nato il 23 settembre – egli scelse il Capricorno come proprio emblema, forse perché era il segno del suo concepimento.
“Il Capricorno chiaramente corrisponde molto meglio della Bilancia con l’idea del rinnovamento, tradizionalmente associata con il sole che rinasce in pieno inverno”, ha detto Magli. “Lo si è quindi scelto per indicare la nuova epoca d’oro di pace e prosperità.”
“In questa prospettiva, Aosta sarebbe stata costruita per riflettere l’associazione di Augusto con i segni di rinnovamento cosmici: il solstizio d’inverno e il Capricorno “, ha aggiunto.
Autore: Rossella Lorenzi
Fonte: www.Liutprand.it , 27 ott 2013
Vedi anche: Torre dei Balivi