La tradizione storica locale ritenne Trapani città di antichissime origini, fenicia e greca. Drepana, antico toponimo di Trapani, compare invece nelle fonti storiche solo alla metà del II sec. a.C. durante la prima guerra punica.
A partire da questo momento, il toponimo sarà indicato da numerosi storici antichi quali Cicerone, Plinio il Vecchio, Claudio Tolomeo, Stefano di Bisanzio. Bisognerà però giungere all’età della conquista Normanna per avere una prima descrizione della città da parte di Goffredo Malaterra; è questo il periodo in cui la documentazione storica diviene più consistente, con un netto incremento delle fonti storiche e d’archivio soprattutto dopo il XIV secolo.
Alla mancanza di dati storici che documentano la forma urbana, le istituzioni cittadine, i culti, si aggiunge anche la frammentaria conoscenza archeologica.
Obiettivo di questo lavoro è di mettere insieme i dati noti dalla documentazione storica antica e quelli provenienti da occasionali ritrovamenti archeologici eseguiti in più riprese, sin dal XVII secolo, soprattutto da storici ed eruditi locali, nel tentativo di comporre attraverso questi “frammenti” una prima analisi sulla storia e l’antica topografia della città, inserendola nel più ampio contesto della storia della Sicilia antica.
L’articolazione degli argomenti proposti si sviluppa nel primo capitolo con una storia degli studi, dove s’illustra in ordine cronologico, dal XVI secolo ai nostri giorni, la storia della ricerca storica e archeologica a Trapani inerente al periodo preso in esame.
Nel secondo capitolo si esamina l’aspetto toponomastico relativo alla denominazione della città, ma anche la micro toponomastica esistente nell’area urbana e nell’immediato entroterra; inoltre, viene considerato l’aspetto geologico e morfologico del territorio di Trapani e del suo più vicino entroterra, per comprendere meglio le peculiarità topografiche di questo particolare sito.
Il terzo capitolo raccoglie le fonti storiche antiche relative al sito.
Il quarto capitolo tratta la documentazione archeologica trapanese, con una suddivisione in schede dei reperti noti ancora conservati in musei e collezioni e di quelli andati perduti ma dei quali se ne ha memoria attraverso diversa documentazione: epigrafi, monete, vasellame e altro materiale pertinente a varie classi (metalli, sarcofagi, ecc.).
Infine, nel quinto capitolo, partendo dall’analisi sulla letteratura mitologica relativa alla storia della città si propone un primo tentativo di interpretazione della storia, la topografia e la storia dell’arte antica della città di Trapani.
Chiude il lavoro un’ampia bibliografia articolata per autori.
Il Sole Editore, Trapani 2005; pp. 160, 54 illustr. e foto b/n; € 19,00
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