Fresco di stampa, si intitola “Vetri antichi del Veneto” ed é l’ottavo ed ultimo volume del Corpus delle Collezioni archeologiche del vetro nel Veneto, una collana che per spessore scientifico costituisce un unicum a livello internazionale. Ne parliamo innanzitutto perché risulta una pubblicazione prestigiosa ed elegante, finanziata ed edita dalla Regione Veneto in collaborazione con il Comitato italiano dell’Association Internationale pour l’Histoire du Verre (Aihv); poi perché si accenna anche ai vetri bellunesi (sui quali si diffonde con maggiore ampiezza il penultimo catalogo di questa collana che presenta gli esemplari vitrei delle province di Belluno, Treviso e Vicenza); infine perché la sua autrice è una bellunese.
Si tratta di Annamaria Larese, ispettrice della Soprintendenza archeologica per il Veneto che da parecchi anni vive a Venezia, dove ha collaborato con l’università, e che, oltre a seguire diversi scavi archeologici, ha al suo attivo alcuni studi sul vetro, tra i quali spicca la quarta monografia del Corpus (in collaborazione con Enrico Zerbinati) dedicata alle collezioni antiche concordiesi e polesane.
Nella presentazione di “Vetri antichi del Veneto”, a firma del presidente della Regione Giancarlo Galan, si osserva orgogliosamente come il Veneto sia una “terra storicamente sensibile per vocazione alla produzione e alla commercializzazione del vetro in ogni angolo del mondo e quindi, necessariamente, anche allo studio della sua storia”.
Il volume, dalla forma quadrata, ripercorre in quasi 300 pagine di carta patinata (alle quali si deve aggiungere un vasto inserto di splendide foto a colori, di disegni e di carte della loro distribuzione sul territorio veneto) la storia della forme vitree presenti in ambito regionale in un arco temporale tra il V secolo a.C. ed il V secolo d.C.
Oltre al materiale già pubblicato, Annamaria Larese ha potuto esaminare parecchi esemplari rinvenuti nel corso di scavi più recenti, molti dei quali inediti, come quelli ritrovati in oltre 1500 tombe veronesi delle necropoli di Porta Palio e della Spianà.
Il libro illustra con rigore scientifico anfore, bottiglie, coppe, piatti, bicchieri, olle, balsamari, ecc. e si rivolge ad un pubblico di specialisti. Tuttavia, osservando le illustrazioni e documentandosi in particolare sull’utile glossario che chiude il libro, anche i non addetti ai lavori potrannno apprezzare la modernità e la bellezza, le raffinate trasparenze e le ingegnose innovazioni cromatiche che caratterizzano il ricco patrimonio vetrario veneto nel quale figurano anche i pezzi delle collezioni bellunesi dei musei civici di Belluno e Feltre e della Magnifica Comunità di Pieve di Cadore.
Per chi volesse conoscere un itinerario culturale dedicato ai vetri antichi del Veneto, si consiglia di visitare l’indirizzo internet www.regione.veneto.it/cultura/archeologia /itinerari/vetri-antichi.
Fonte: Il Gazzettino on-line 09/04/05