Il libro, curato dall’archeologa Annalisa Giovannini, da anni collaboratrice della Soprintendenza, segue la via Annia tratto per tratto, dal Tagliamento ad Aquileia, ricostruendo il percorso sia con notizie d’epoca, sia attraverso scavi recenti e recentissimi.
Notizie d’archivio e dati tratti dagli inventari della gestione absburgica del Museo di Aquileia hanno permesso il riconoscimento di reperti da decenni separati dai contesti originari di pertinenza, costituiti dalle necropoli che si estendevano sul tratto dell’Annia prossimo alla città come, ad esempio, una pregevole lucerna in bronzo, con ansa conformata a testa di cavallo, e una scatolina a quattro scomparti, ancora in bronzo, provenienti dai recinti funerari della Scofa.
Ma come si presentava il tratto della via Annia che dal Veneto portava ad Aquileia, seguendo i confini delle lagune, attraversando le pianure dell’entroterra, dal cui ultimo limitare si sarebbero scorti a Est i pianori del Carso e a Nord le cime delle Alpi?
Ricostruire l’ultima parte di questo percorso significa anche ricostruire attività di studio e di ricerca di archeologi e di appassionati dell’antico, senza i cui apporti poco si potrebbe scrivere e tramandare. Significa ricomporre sul territorio strutture e paesaggi diversi da periodo a periodo, fino a giungere ad offrire un quadro che nessun romano antico ha mai visto nella sua completezza e che è privilegio dei posteri. Un quadro che non è possibile cogliere appieno se prima non si conosce la città che ne è stata la meta, Aquileia.
NOTIZIE STORICHE
La Via Annia fu fatta costruire, nel 131 a.C., dal pretore Tito Annio Rufo. Essa era costituita, in gran parte, da una superficie di ghiaia e solo in prossimità dei centri urbani più rilevanti doveva essere ricoperta di basoli. La via collegava Adria ad Aquileia, attraverso i territori dei tre importanti centri di Padova, Altino e Concordia. Più in dettaglio, in corrispondenza di Mestre, il tragitto lambiva la costa, mentre nel tratto tra Altino e Concordia, esso ripercorreva il preesistente sistema viario paleoveneto. La direttrice venne utilizzata fino al periodo tardo imperiale: cronache del tempo riferiscono che, nel corso del IV sec. d.C., numerosi imperatori vi transitarono al fine di difendere il confine orientale dell’Impero.
Info:
Museo Archeologico Nazionale di Aquileia – Tel. 0431-91035 – 91016 – Francesca Benvegnù – cell. 346/3257139