Sensazionale scoperta archeologica durante gli scavi archeologici di questi giorni, ad Alezio, un comune italiano di 5 600 abitanti della provincia di Lecce, in Puglia, nell’entroterra di Gallipoli.
Gli archeologi – durante lo scavo a Monte d’Elia, condotto dal Laboratorio di Archeologia classica dell’Università del Salento sotto la direzione dal professor Giovanni Mastronuzzi – hanno portato alla luce, all’interno di una necropoli messapica, i resti di due bambini del 530 a.C. sepolti nella stessa tomba, uno accanto all’altro, e dotati di corredi gemellari, doppi e molto simili.
I Messapi erano una tribù proveniente dall’Illiria – corrispondente all’attuale Albania e Montenegro – che, nell’antichità classica, occupava un territorio corrispondente a una parte dell’attuale Salento e che si fusero con altre popolazioni locali.
A giudizio degli archeologi il ritrovamento dei due gemelli costituisce un fatto di rilievo non solo per la ripartizione gemellare dello spazio tombale e per il corredo speculare dei due piccoli, ma per la presenza di questa e altre tombe infantili in uno spazio cimiteriale condiviso.
Le necropoli – città dei morti – erano, in genere – dicono gli archeologi che stanno lavorando ad Alezio – riservate agli adulti, mentre i piccoli defunti venivano sepolti vicino alla casa, anche sotto i pavimenti degli edifici o delle capanne. Il distacco poteva sembrare meno terribile, tenendoli accanto a sé.
Ora la tomba dei due gemelli sarà sottoposta ad ulteriori indagini.
Un’altra tomba di bambino, collocata nella stessa necropoli, ha fatto emergere resti di olive che furono messe accanto a lui per il viaggio verso l’Aldilà. Un altro piccolo fu qui sepolto con il proprio sonaglio, un gioco al quale era evidentemente legato.
Durante gli scavi è stata anche identificata una grande piazza cerimoniale attorno alla quale erano disposti gruppi di tombe appartenenti a nuclei di famiglie o clan: era infatti il punto d’arrivo della processione che portava il corpo del defunto dalla sua abitazione al luogo del seppellimento.
Interessante il rilievo legato, di fatto, alla ripartizione degli spazi secondo il criterio di suddivisione per “tombe di famiglia”.
Fonte: www.stilearte.it, 18 ott 2021