L’ argomento è difficile da affrontare e soprattutto da spiegare, ma benissimo ci è riuscito Alessandro Ferretti, laureato in Giurisprudenza e giovane e valente funzionario di Ministero per i Beni e le Attività culturali, con il suo “Diritto dei beni culturali e del paesaggio” edito dalle Edizioni giuridiche Simone.
Trecento pagine dedicate a tutto, ma proprio tutto, quello che le nostre leggi dedicano a questa materia. Dal quadro storico della legislazione italiana in materia alla definizione di bene culturale (cosa che può sembrare secondaria e invece tale non è, perché è proprio da qui che si affronta tutto il resto). Bene culturale sono anche il paesaggio e l’ambiente – temi quanto mai attuali oggi-giorno – e attorno ad essi gravitano, come attorno agli edifici storici, all’urbanistica delle nostre città antiche e in fondo a tutto il mondo che ci circonda, temi di grande interesse. Che la legge ci aiuta ad affrontare, soprattutto quando vogliamo proteggere quello che per tutto il nostro paese è il patrimonio più importante: quello storico artistico ed ambientale.
Ferretti ci spiega, leggi alla mano, in modo scientifico ma peraltro assai comprensibile anche ai chi non è strettamente addetto ai lavori, l’intera legislazione su questi temi, dalla protezione alla circolazione dei beni culturali, sia in ambito nazionale che internazionale, ai ritrovamenti archeologici e quello che essi comportano per proprietari dei fondi e ritrovatori. Passando per l’espropriazione, la fruizione e la valorizzazione dei beni, il mecenatismo e la sponsorizzazione.
Niente viene trascurato, comprese le novità normative che riguardano settori verso i quali si è accentuata la sensibilità negli ultimi anni: l’architettura contemporanea, quella rurale, il prestito di beni culturali per mostre. Un manuale, quello di Ferretti, che è di grande interesse non solo per gli addetti ai lavori in senso stretto, ma anche per amministratori locali, presidenti di Pro loco e di associazioni culturali, ambientalisti e persone che, a qualsiasi titolo, operino nell’ambito della cultura e della sua salvaguardia.
Fonte: Corriere di Viterbo 19/09/2005
Autore: Rita Boini