Ha aperto definitivamente al pubblico lo scorso 16 Ottobre la Nuova Biblioteca di Alessandria d’Egitto.
Fiore all’occhiello del regno di Tolomeo II, la Biblioteca andò distrutta nel 48 a.C. durante l’assedio della città da parte dei soldati di Giulio Cesare. I 700.000 volumi in essa custoditi, attrattiva di studiosi ed eruditi della levatura di Callimaco, Euclide, Eratostene, Teocrito per citarne alcuni, andarono distrutti.
La nuova struttura, fortemente voluta dall’Unesco e dai rappresentanti di molti Paesi, sorge nei pressi dell’Università. Per la sua edificazione sono stati investiti 200 milioni di dollari. La realizzazione è stata affidata allo studio norvegese Snohetta-Hamza, che ha utilizzato materiali lontani dall’architettura del luogo come parquet e legno scandinavo, puntando, tuttavia, alla durata nel tempo. Concepito come un disco inclinato verso il mare ed in parte sommerso, l’edificio simboleggia il Sole, caro agli Egizi, e ricalca le linee di un anfiteatro a 7 livelli, ciascuno dei quali ospita un ramo del sapere, dalle scienze più antiche come la filosofia, la religione, la storia, la psicologia, ai nuovi media, al giornalismo, alle raccolte statistiche, fino al Centro studi per le nuove tecnologie al 7° piano. La sala lettura ha una capienza di 10.000 visitatori e 3.500 posti a sedere.
La Biblioteca, che ha l’ambizione di tornare ad essere l’emblema del sapere universale, custodisce collezioni uniche sulle civiltà egizia, greco-alessandrina e medioevali, nonché una Biblioteca virtuale del Mediterraneo.
Gran parte del materiale disponibile è accessibile a tutti in rete grazie a sofisticati sistemi di catalogazione.
Il complesso comprende, inoltre, un Centro congressi, un Museo della Scienza ed un Planetario.
Fonte: Redazione 15/10/02
Autore: Grazia Modroni
Cronologia: Egittologia