Una struttura rettangolare di circa 11,5m per 6,5m, costruito in ‘opus testaceum‘ (tecnica edilizia romana, costituita da un muro in mattoni che riveste un vespaio in pietra) e successivamente rivestito da lastre marmoree e’ stato rinvenuto in localita’ Scoglietto, all’interno del Parco Naturale dell’Uccellina a circa tre km dalla spiaggia di Marina d’Alberese. Insieme ai resti del tempio, che testimoniano un importante insediamento romano, sono state rinvenute oltre 50 monete e una ingente quantita’ di reperti ceramici provenienti dall’intero bacino del Mediterraneo, in particolar modo dall’area africana tunisina.
La scoperta, avvenuta dopo una campagna di scavi durata tre mesi, testimonia come, con molta probabilita’, l’Uccellina e la foce dell’Ombrone, in epoca romana, fossero un importante porto di scambio merci provenienti dall’Africa e da tutto il Mediterraneo e dirette: a nord verso Roselle e Siena e a sud verso Heba e l’ager Cosanus. Il progetto archeologico prevede ulteriori campagne di scavi (il team di archeologi e’ convinto che, sempre in localita’ Scoglietto, sia presente un altro tempio eretto in onore di Diana Umbronensis) finalizzate a studiare le dinamiche insediative nell’area della foce dell’Ombrne tra il II secolo a.C e il VI secolo d.C.
La scoperta del tempio romano e’ all’interno del nascente Progetto Archeologico Alberese, che e’ stato concepito per comprendere le dinamiche insediative nell’area della foce del fiume Ombrone tra il periodo della romanizzazione e l’altomedioevo (II sec a.C. sino al IX sec. d.C.).
Luoghi chiave del progetto sono l’area templare dello Scoglietto, l’area del cosiddetto Ponte del Diavolo in localita’ Lo Spolverino e il Romitorio dell’Uccellina. Il progetto tende alla valorizzazione delle emergenze archeologiche nel pieno rispetto dell’ambiente protetto del Parco Regionale della Maremma, un ecosistema dove sorgono importanti vestigia immerse nelle bellezze naturali.
Attraverso lo studio analitico dei siti gli archeologi ricostruiranno la storia dei cambiamenti intercorsi tra il passaggio dall’eta’ romana a quella altomedievale, proponendo analisi multidisciplinari che comprendono l’archeologia, la geologia, la ricostruzione paleoambientale al fine di fornire un quadro globale della presenza umana all’interno del Parco Regionale della Maremma.
Fonte: Adnkronos, 21/10/2009