Veduta aerea dell’edificio recentemente (2016) portato in luce nel quartiere delle terme ellenistiche (contrada Agnese, settore occidentale della città).
Ubicata sul lato meridionale della platea che separava le terme nord dalle terme sud e a est di queste ultime, la costruzione risale alla metà del III secolo a.C ma ebbe uno sviluppo costante che ne modificò radicalmente l’organizzazione interna. Originariamente dotata di un cortile scoperto al centro, in seguito fu interessata da un’intensa attività edilizia, prima dell’abbandono nel corso dell’ultimo decennio del III secolo a.C. in concomitanza con la presa romana di Morgantina e contemporaneamente all’abbandono degli impianti termali limitrofi.
Tra i rinvenimenti degni di nota, segnaliamo l’uso molto frequente di laterizi, ovvero mattoni di forma rettangolare/quadrata per pavimentazioni e in murature o circolare per alzati di colonne, che costituiscono tra i più antichi esempi di uso sistematico di questi manufatti in Sicilia.
Gli strati di abbandono dell’edificio erano sigillati dai livelli di crollo dei tetti in tegole, che hanno consentito di datare esattamente la distruzione.
In linea generale, questo quartiere di Morgantina rimase quasi disabitato dopo gli eventi della fine del III secolo a.C., con sporadiche frequentazioni, a differenza del quartiere dell’agorà e di quelli limitrofi ad essa che invece registrarono una ripresa che si prolungò fino agli inizi del I secolo d.C.
Fonte: Archeologia dei Nebrodi, feb 2020