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AIDONE (En), Gli argenti consegnati al Museo di Aidone.

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Scortati a vista dai carabinieri, gli Argenti di Morgantina sono finalmente “in buone mani”: il prezioso servizio d’epoca ellenistica, trafugato trent’ anni fa nelle campagne siciliane e venduto da tombaroli a mercanti e miliardari senza scrupoli, ha fatto definitivamente ritorno ad Aidone custodito all’interno degli imballaggi dove spicca l’emblema del Metropolitan Museum di New York.
La consegna del prezioso e atteso carico – dal marzo scorso gli Argenti sono stati esposti a Roma, a Palermo e a Shangai – è avvenuta il 29 novembre nel Museo Archeologico di Aidone a cura del Soprintendente per i Beni Culturali e Ambientali di Enna, Fulvia Caffo, e della responsabile dell’Unità Operativa Archeologica della Soprintendenza, Carmela Bonanno che avevano in custodia gli argenti a Palazzo Varisano. Ad attenderle al museo era il direttore del Parco Archeologico di Morgantina, Enrico Caruso. A vigilare su tutta l’operazione i carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Artistico Siciliano coordinati dal comandante Giuseppe Marseglia.
ARGENTI_Scilla_3_LGTDepositati nel laboratorio di restauro del Museo, gli argenti sono stati scartati uno alla volta e, finalmente, sono apparsi in tutta la loro magnificenza: una collezione di raffinatissimi vasi e piatti in argento dorato alcuni dei quali finemente cesellati a mano – come il medaglione con Scilla – destinati dal loro proprietario, l’Eupòlemos inciso su alcuni reperti, alla mescita del vino e delle spezie nei banchetti e ai riti sacri.
“Sacro agli dei”, infatti, recita l’iscrizione su uno dei reperti: il piccolo altare (bomìskos) dove gli antichi greci erano soliti bruciare i profumi durante i momenti di preghiera. “Per creare una nuova scena degna di ospitare gli argenti – spiega il direttore Caruso – sono stati svuotati degli ex magazzini: una delle sale, illuminata da tre ampie finestre, è il locale più bello e luminoso del museo.
In progetto, grazie ai fondi PO FESR 2006-2013, c’è il raddoppio della superficie del museo che, con l’arrivo della Venere e con il sito di Morgantina, diverrà una meta ineludibile per la conoscenza delle antiche civiltà della Sicilia e del Mediterraneo”.
Il Museo di Aidone è un ex convento dei frati cappuccini già ricco di preziose testimonianze del culto della “grande madre”, la dea Demetra – venerata in santuari proprio in queste valli degli Erei – che, con l’arrivo degli Acròliti (1) (2009), degli Argenti (2010) e della celebre Venere di Morgantina, previsto per la primavera del 2011, si configura sempre di più come uno scrigno pieno di tesori per gli appassionati di arte antica.
La nuova sezione espositiva del Museo: per far spazio agli argenti e alla Venere, infatti, sono state di recente ricavate al pian terreno due nuove sale affacciate sulle colline e i boschi dell’entroterra ennese, un paesaggio ancora inalterato sotto il profilo naturalistico e poco antropizzato.
L’allestimento museale, curato dal direttore Caruso prevede, insieme ai sedici pezzi d’argento dorato, l’esposizione di una raccolta di reperti inediti provenienti dalla casa di Eupòlemos (III sec. a.C.) e recuperati durante le campagne di scavo degli anni Novanta dirette da Malcolm Bell.
In mostra accanto agli argenti, saranno infatti una grande àrula (altare domestico), vasellame da mensa, anelli, spatole e stiletti in bronzo, vasetti miniaturistici e due “singolari” monete separate da duemila anni di storia e divenute simbolo della romanzesca avventura degli argenti. Si tratta di una sikeliòtan, la moneta coniata proprio a Morgantina intorno al 212 a.C. con l’effige di una dea, Persefone o Demetra – la grande madre il cui culto si celebrava nel Santuario S. Francesco Bisconti – e una moneta da cento lire del 1978 con la dea Atena e l’ulivo. Un prezioso indizio per gli archeologi-investigatori che, in un colpo solo, hanno potuto datare gli argenti di Eupòlemos – nascosti nottetempo nel 211 a.C. dal loro proprietario ai romani conquistatori – e gli ultimi scavi clandestini che per trent’anni hanno sottratto a un’intera comunità, quella ennese e siciliana, passato e futuro.
“Gli argenti in mostra – aggiunge il Soprintendente Caffo – sono espressione della cultura di un centro della Sicilia fiorente come Morgantina e di una cultura classica che fu modello universalmente riconosciuto nei secoli e nelle civiltà successive”.

(1) – Gli acròliti sono le parti nobili di una statua: testa, mani e piedi che anticamente erano assemblati in un corpo di legno o terracotta e quindi rivestiti di abiti in stoffa ed esposti alla venerazione dei pellegrini.

Info:
Museo Archeologico di Aidone – Largo Torres Truppia, Aidone (En)
Tel. 0935-87307
Orari visite: lun-sab 9-18, dom. 9-13
Ingresso 4 euro (comprende la visita agli scavi del Parco di Morgantina)

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