Si è appena conclusa la prima campagna di scavi condotta nella Valle dei Templi dalla Scuola Normale Superiore di Pisa: importanti rinvenimenti emersi aprono nuovi scenari sulle fasi architettoniche, storiche e archeologiche del Santuario e del Tempio D.
Per la prima volta, sulla Collina meridionale, sono stati ritrovati materiali ceramici (tra cui un frammento di ceramica databile intorno al 580-570 a.C.) e frammenti di produzione attica e ionica riconducibili cronologicamente alla prima generazione della colonia che, secondo le fonti letterarie, sarebbe stata fondata intorno al 580 a.C.. Ciò indica che, subito dopo la fondazione, quest’area della città, probabilmente già con una destinazione cultuale, era frequentata dai coloni.
“Stiamo vivendo una stagione molto interessante dal punto di vista dei ritrovamenti archeologici” ha dichiarato l’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, “alcuni dei quali, come sta avvenendo ad Agrigento, aprono nuove ipotesi di studio e accendono l’attenzione sull’enorme patrimonio inesplorato che la nostra isola custodisce. Occorre aprirsi ancora di più alle collaborazioni con le Università italiane e straniere e potenziare le campagne di scavi, grazie alle quali, non soltanto avremo la possibilità di ampliare il patrimonio archeologico regionale, ma potremo stipulare alleanze in grado anche di funzionare come attrattori per un turismo culturale di qualità”.
Gli scavi sono stati compiuti dagli studenti di Archeologia Classica della Scuola Normale, delle Università di Pisa e di Palermo, sotto la direzione scientifica del professor Gianfranco Adornato, indagando alcuni settori che si trovano nell’area sacra e all’interno dell’edificio templare.
“Questa prima campagna di scavo-scuola, che ha visto protagonisti sul campo gli allievi e le allieve di archeologia classica della Normale“ ha commentato Adornato, ”è stata particolarmente fruttuosa e i promettenti risultati ci sollecitano a investigare l’area con maggiore attenzione. Abbiamo rinvenuto, per la prima volta sulla Collina meridionale, numerose statuette votive deposte ritualmente insieme a ceramica e ossa combuste; questi ex-voto, insieme a cospicui frammenti di tegole in terracotta, sono chiari indizi di un culto e di un possibile edificio sacro di età tardo-arcaica (non ancora individuato), esistente prima della monumentalizzazione dell’area sacra e del tempio, avvenuta intorno alla metà del V secolo a.C.”.
Fonte: www.finestresullarte.info, 17 ott 2020