Una testa di leone in marmo prezioso, ancora intatta. Dovrebbe trattarsi dello sbocco di una sima, cioè l’estremità superiore del tetto di un tempio, forse ancora non identificato. Lo straordinario manufatto è stato rinvenuto durante le ricerche archeologiche condotte dall’Università di Bochum sul traffico navale del porto orientale nell’agosto 2023.
Il merito è dell’archeologo Jon Albers, a cui si doveva già la scoperta del complesso delle fornaci lungo il greto dell’antico fiume che bagnava Selinunte. Proprio in uno di questi spazi, quello che si ritiene un antico magazzino sulla strada che conduceva all’antico porto, la missione tedesca ha scoperto questo componente che solitamente coronava la trabeazione.
La sima aveva la doppia funzione di abbellire il tempio e di raccogliere l’acqua piovana che poi veniva fatta defluire da beccucci a forma di testa di leone.
Nel VI secolo a.C. queste decorazioni erano realizzate in terracotta, ma già nel secolo successivo le prime sime furono realizzate in pietra.
Conosciute, e molto grandi, quelle del Tempio di Eracle ad Agrigento e del Tempio della Vittoria a Himera, però realizzate in calcare locale di alta qualità. Anche il reperto di Selinunte è di grandi dimensioni: circa 62 cm e pesa oltre 250 chili, il più grande di altri trovati nella regione. Caratteristica molto interessante è che sia fatta di marmo, estremamente raro e prezioso al tempi, che veniva importato dalle isole greche, forse da Paros. In tutta l’Italia meridionale ed in Sicilia si conoscono solo nove templi del V secolo con una sima in marmo greco.
Ciò che rande ancora più interessante la sima di Selinunte è il suo stato di quasi perfetta conservazione, sebbene non sia mai stata completata: il caratteristico beccuccio per l’acqua non era ancora stato incorporato. E manca anche la criniera posteriore del leone, anche se potrebbe essere stata creata con un materiale diverso ora disperso. Infine anche la decorazione nella parte superiore della lastra non è stata terminata.
Un’occasione imperdibile per gli amanti della storia e dell’archeologia: al Museo Baglio Florio, situato sulla Collina Orientale del Parco Archeologico di Selinunte (Castelvetrano – Tp), è possibile assistere dal vivo al restauro di una straordinaria scoperta!
Visitando il Parco Archeologico di Selinunte, si potranno ammirare i restauratori all’opera, mentre riportano alla luce e preservano questo prezioso frammento di passato. Un’esperienza unica per immergersi nella grandezza dell’antica Selinunte!
Fonte:
https://parchiarcheologici.regione.sicilia.it/ 20mgen 2024 – 2 marzo 2025