Archivi

MIRABELLA ECLANO (Av). Scavi nell’antica Aeclanum identificano il prezioso Foro, alla luce con altri scrigni antichi!

mirabella eclano

Archeologia e riorganizzazione urbanistica: riflettori puntati, si fa luce. Nuovi “scrigni del passato” emergono in provincia di Avellino, a seguito di indagini geomagnetiche. Identificato tra le altre scoperte, il cuore pulsante, il Foro, dai pavimenti con mosaici e lapidi.
I risultati dell’ultima campagna di scavo, nel Parco Archeologico dell’antica Aeclanum, sono infatti stati svelati ed illustrati ai convenuti, martedì 18 febbraio, presso la Sala Consiliare del Comune di Mirabella Eclano (AV). L’evento ha rappresentato un momento di grande rilevanza scientifica e culturale, frutto di ricerche condotte sotto la direzione del professor Massimo Osanna e rese possibili grazie ad un finanziamento specifico della Direzione generale Musei.
Dopo un lungo periodo di inattività archeologica, la ripresa delle indagini, precedute da una sistematica campagna di prospezioni su larga scala, condotte dall’Ingv – sezione Irpinia, con un georadar a bassa frequenza, nell’aprile 2024, ha riportato alla luce elementi di straordinaria importanza, soprattutto nell’area del Foro, uno spazio centrale della vita politica e commerciale della città, che in passato era stato solo marginalmente esplorato.
Questa fase preliminare, oltre a restituire una complessa sequenza stratigrafica, che va dall’età preromana ad oggi, raccontando storie di distruzione, abbandono e rioccupazione, ha consentito di individuare un serie di anomalie nel sottosuolo, interpretate come possibili strutture sepolte, tra cui appunto tracce di un Foro, che forse doveva essere sperimentale, nonchè un complesso sistema di infrastrutture, riferibili al macellum, il mercato cittadino dove venivano venduti carne e pesce.
Le nuove scoperte annunciano di riscrivere la storia di questo centro urbano, situato lungo la Via Appia, la “Regina Viarum” che collegava Roma a Brindisi, favorendo tra l’altro lo sviluppo di Aeclanum, come punto nevralgico degli scambi e della cultura in Irpinia.
I dati acquisiti hanno guidato con precisione l’intervento degli archeologi, permettendo di ottimizzare il lavoro sul campo e di rivelare strutture rimaste celate per secoli.
Aeclanum, situata presso Passo di Mirabella Eclano, ha una storia complessa che affonda le radici nell’età eneolitica (= del rame), come attestano le necropoli rinvenute in località Madonna delle Grazie.
Uno degli aspetti più enigmatici dello straordinario luogo, è sempre stato il Foro, la cui collocazione esatta, fino ad oggi, non era mai stata definita con certezza, nonostante alcune ipotesi consolidate.
I nuovi scavi hanno ora portato alla luce strutture, che potrebbero confermare la sua precisa posizione, arricchendo il quadro della topografia urbana. Tra alcune unità abitative, la cui conoscenza approfondita è stata resa possibile dalle recenti indagini, una delle più interessanti è una domus con peristilio, sostenuto da colonne in laterizio rivestite di stucco, affacciata su una strada basolata, con gli ambienti interni, decorati con cura, che suggeriscono di un’abitazione di prestigio, volta a funzioni di rappresentanza. Tuttavia, in epoca successiva, la destinazione d’uso sembra essere cambiata, posto che il peristilio perse la sua funzione originaria e venne riutilizzato per ospitare attività artigianali, facendo ipotizzare la presenza di un’officina di vetraio, datane la scoperta di particolari scorie.
Su un’altura, a nord-ovest dell’abitato, ecco inoltre i resti di un complesso termale, a testimonianza dell’alto livello di sviluppo, raggiunto dalla città nel corso del II secolo d.C., con le strutture, ancora oggi conservate per un’altezza notevole, fin si dice all’attaccatura delle volte, ed impreziosite di statue e decorazioni marmoree, quale segno del benessere e del gusto estetico dell’epoca.
La vitalità della città, specie da insediamento abitativo, si protrasse fino alla tarda antichità, come dimostra la presenza di una basilica cristiana “intra moenia”, edificata alla fine del IV secolo d.C..
Aeclanum divenne anche sede vescovile, il cui esponente più noto fu Giuliano di Aeclanum, teologo ed avversario di Sant’Agostino.
I risultati della recente campagna di scavo rappresentano solo un tassello di un mosaico ancora in fase di completamento. La ricchezza delle evidenze archeologiche emerse apre intanto nuovi orizzonti per la ricerca, contribuendo a delineare con maggiore precisione l’evoluzione di Aeclanum nel corso dei secoli, con l’invito a riscoprire e valorizzare un sito archeologico di straordinaria importanza, che merita di essere sempre più conosciuto, visitato e apprezzato.

Autore: Gennaro D’Orio – doriogennaro@libero.it

 

Segnala la tua notizia