“Pompei fuori (e tra) le mura”. Ovvero, l’idea – progetto per collegare il Parco archeologico ad altri siti “minori” vesuviani, anche attraverso la mobilità sostenibile, presentata dagli esiti della Convenzione di ricerca, di consulenza tecnico-scientifica e supporto alla didattica, per essere poi consegnata, il 24 novembre scorso, dal Rettore dell’Ateneo Federiciano di Napoli, Matteo Lorito, al Direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel.
Il lavoro, frutto di una convenzione stipulata il 5 ottobre 2021, si è concluso dopo tre anni di lavori, con il coinvolgimento di docenti e giovani studiosi del Dipartimento di Architettura (DiArc), del Dipartimento di Strutture per l’Ingegneria e dell’Architettura (DiST), del Dipartimento di Scienze della Terra (Distar), e del Dipartimento di Ingegneria Civile Edile Ambientale (DICEA), della “Federico II”, e con il coordinamento scientifico della professoressa Renata Picone, in uno con Vincenzo Calvanese, Responsabile unico del procedimento (Rup), per il Parco archeologico di Pompei.
I risultati dell’intenso e ampio lavoro, confermano l’incisività degli studi della Federico II sul sito della città antica di Pompei, che ha confermato così il suo primato di “sito più visitato d’Italia”. La ricerca, con esiti inediti ed innovativi, è dato leggere, ha approfondito i seguenti punti:
-ha interessato lo studio della murazione emersa della città antica, restituendo un rilievo dimensionale completo, che non era stato incluso nell’indagine del “Grande Progetto Pompei”;
-grazie ad un’accurata survey diagnostica e ad uno studio critico delle fonti disponibili, sono state individuate per la prima volta le problematiche conservative delle strutture emerse, che hanno permesso l’elaborazione di linee guida per il restauro delle mura, avvalsesi di un’indagine strutturale e geognostica inedita, quale contributo che potrà costituire per il Parco archeologico di Pompei uno strumento scientifico e, al contempo, una guida operativa per gli interventi futuri.
Lo studio in parola ha riguardato il rapporto tra la città antica di Pompei e quella contemporanea, estendendolo ai sette siti territoriali vesuviani, incardinati nel Parco Archeologico: Boscoreale, Oplontis, Stabiae, Longola, Lettere, Quisisana, Polverificio Borbonico, e delineando appunto un quadro strategico delle possibili connessioni, anche con la creazione di percorsi di mobilità sostenibile. Questa parte della ricerca, ha preso in considerazione linee guida per rendere fruibili le mura e le aree agricole annesse, come strumento per la valorizzazione di una parte del su menzionato Parco, ancora non del tutto fruita dai visitatori come nuova opportunità di apprendimento, di percezione della città antica e di decongestione del sito. Nel riprendere un’idea di Amedeo Maiuri, la ricerca ha approfondito la possibilità di un nuovo percorso, fruibile con un biglietto dedicato e dagli alti valori naturalistici, nonchè la conoscenza, la tutela e la valorizzazione del patrimonio delle aree archeologiche vesuviane incluse, nella competenza dell’area archeologica di Pompei.
L’Accordo quadro, inseritosi all’interno della consolidata collaborazione tra le due qualificate istituzioni, è finalizzato alla valorizzazione del Parco archeologico di Pompei, attraverso la promozione di ricerche tematiche e progettuali, destinate ad avviare programmi di restauro del patrimonio costruito e paesaggistico, di ampliamento e miglioramento della fruizione dei suoi siti. In tal senso, l’Università degli Studi di Napoli Federico II svolge già da molti anni ricerche volte a sostenere le attività di tutela e valorizzazione del Parco, favorendo lo studio, la sperimentazione e l’applicazione dei risultati di ricerca, anche in considerazione della complessità delle tematiche trattate, necessitanti di un elevato grado di interdisciplinarità che un grande Ateneo pluridisciplinare, come la “Federico II”, può garantire. In tale ottica, l’Accordo quadro costituisce la cornice istituzionale entro cui poter definire e mettere in atto forme integrate di collaborazione sul piano scientifico, didattico, formativo e della valorizzazione, nonchè l’occasione per illustrare le ricerche multidisciplinari in corso tra il Parco archeologico di Pompei e l’Ateneo federiciano.
Insomma, ricerca applicata e cultura ad ampio raggio conoscitivo.
Autore: Gennaro D’Orio – doriogennaro@libero.it