«Anche Ponza ha il Mitreo che purtroppo non è visitabile e pare risulti molto rovinato. È’ situato in salita degli Scarpellini, nelle fondamenta dell’antico Palazzo Tagliamonte, in piazza Gaetano Vitiello, sulla Punta Bianca, inglobato in un negozio di nautica.”
Viene descritto così dal Tricoli [Tricoli Giuseppe, Monografia per le isole del gruppo Ponziano, Stamp. Marcellino, 1855]: “TEMPIO DI MITRA- Nel cennato Palazzo vi è questo speco lungo palmi 50, e 32 largo, avendo nei lati delle celle a fabbriche reticolate, nel mezzo un corridojo largo palmi 8, colla porta a levante ed in fondo la nicchia con vari residui di bassi-rilievi e figure mutilate sulle pareti, non che gli avanzi dell’ara. Nella parte sinistra si veggono tre teste di cavalli ed altrettante di cavalieri, e al di sotto un uomo ignudo. Sulla volta, anche a basso rilievo col diametro di palmi sei, vi sono 12 segni dello zodiaco situati in forma circolare per indicare la grandezza del mondo, avendo nel centro un serpente di palmi cinque ripiegato col gobbo ad oriente, che, a seconda della teologia dei Fenici, denotava il demone felice, buono, e conservatore della natura vivente, per la sua lunga vita, e per l’annuale rinnovazione. Al dire di Plutarco e di Stazio, quivi si esercitavano i misteri di Mitra, mantenuti fino al quarto secolo.”
Ma non solo il Tricoli racconta del Mitreo. Il Dies sicuramente lo ha visitato perché ne fa un’accurata descrizione in “Ponza perla di Roma“, 1950.
L’archeologo olandese, Vermaseren [Vermaseren M.J., The Mithraeum at Ponza, Brill Archive, 1974] lo ha visitato nel 1969 e lo descrive così: “Nei pressi del secondo porto (Ponza, all’epoca, aveva tre porti: Venere, Circe e Diva) fu scoperto un Mitreo circa un secolo fa. Esso è rimasto pressoché sconosciuto e trascurato. E’ situato sotto palazzo Tagliamonte alla salita Scalpellini e vi si poteva entrare attraverso il fabbricato che lo ospitava lo studio fotografico di Biagio D’Arco. L’entrata originale allo speleo è ora parzialmente ostruita dalle fondamenta del palazzo…Comunque il tempio mitraico dell’isola di Ponza è degno di attenzione per la decorazione della volta antistante la nicchia. Qui è rappresentato anche in stucco, ma ad alto livello artistico, uno zodiaco che desta interesse non solo tra gli specialisti dell’arte mitraica ma anche tra i vari studiosi dell’importante scienza dell’astronomia e della sua spesso tanto disprezzata ma influente sorella astrologica.”
Pare, secondo Vermaseren, che ci fosse un’entrata laterale, chiusa da una porta di legno, sulla scalinata che porta sugli Scarpellini, scendendo otto gradini c’è un pianerottolo e dopo altri due ci si ritrova nel tempio. Forse Vermaseren è entrato proprio da qui.
A proposito del Mitreo, Silverio Lamonica ha pubblicato un bellissimo libro, “Il culto di Mitra a Ponza”, [Caramanica Editore, 2012] che ritengo molto interessante.*
*Testo e immagini sono tratte da:
https://frammentidiponza.blogspot.com/2016/02/il-mitreo-di-ponza.html
Nota importante:
Il 23 luglio 2020, scrive il quotidiano La Repubblica: “Il mitreo di Ponza può pure restare un magazzino dove stipare la merce di un negozio di articoli per la pesca. La tutela del bene archeologico, la sua valorizzazione e fruibilità possono pure attendere. Il Tar di Latina ha accolto infatti il ricorso della proprietaria dell’immobile dove si trova il tempio destinato ai culti mitraici e ha annullato il decreto con cui la Soprintendenza archeologia delle belle arti e paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti, l’8 aprile dello scorso anno (2019), aveva dichiarato la causa di pubblica utilità ai fini dell’espropriazione del bene.”