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SESTO CALENDE (Va). Scoperta una chiesa vicino all’Oratorio di San Vincenzo.

sesto calende

Gli scavi archeologici di Sesto Calende hanno portato alla luce un’abside appartenente ad una chiesa “nascosta” a 30 metri dall’Oratorio di San Vincenzo.
I lavori condotti dall’Univeristà degli Studi di Milano e guidati dal ricercatore Emanuele Intagliata insieme al professor Lorenzo Zamboni sono iniziati lo scorso 26 agosto nell’area di proprietà della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico e proseguiranno fino a domenica 29 settembre, quando la ricerca universitaria si concluderà con una conferenza aperta alla cittadinanza durante la quale verranno esposti i risultati ottenuti.
Spiega il professor Emanuele Intagliata, al momento dell’aperta della nuova settimana di lavori: «Questo punto era stato già scavato negli Anni 80 dal professor Brogiolo e dal dottor Guerroni. I loro scavi avevano già consentito di far emergere una situazione stratigrafica molto complessa, che andava dal periodo dal primo secolo d.C fino appunto al l’undicesimo-dodicesimo secolo. Quindi abbiamo ritenuto opportuno di poter scavare perché è un’area di di grande interesse archeologico che ci darà numerose risposte. Quello di Sesto Calende è uno scavo di ricerca e uno scavo didattico, che vede coinvolti studenti triennalisti, della laurea magistrale e della scuola di specializzazione in beni archeologici. Ma è anche uno scavo che si vuole aprire alla comunità, quindi uno scavo comunitario. Una delle priorità del nostro progetto è pur appunto raccontare la storia di questo posto veramente affascinante e suggestivo anche ai sestesi e a coloro che vivono questo territorio ogni giorno».
«Fin dall’antichità, soprattutto nel periodo romano e medievale, Sesto Calende è stato un insediamento molto importante poiché collocato lungo una direttrice commerciale, quella che collegava Mediolanum al Lago Maggiore. Importante per il trasporto di merci e per il passaggio di persone tra zona d’oltralpe e appunto la pianura padana era inoltre lo scalo portuale fluviale, soprattutto per il periodo medievale: queste sono le ragioni diciamo che hanno portato l’Università degli studi di Milano a scavare proprio proprio in questa zona, per consentire di rispondere a domande relative al trasporto e al commercio».
«Il progetto presso l’oratorio di San Vincenzo è iniziato con delle prospezioni geofisiche. Le indagini condotte dal dottor Guglielmo Strapazzon ci hanno consentito di vedere quello che vi era sotto terra senza neanche utilizzare la pala e il piccone. Dopo queste indagini geofisiche abbiamo deciso di aprire tre sondaggi e iniziare a scavare in questa vasta area che sembra esser stata occupata in maniera estensiva nell’antichità. I tre sondaggi stanno rispondendo ad alcuni quesiti molto importanti non solo sull’insediamento ma anche sulle merci che giungevano a Sesto Calende».

Autore: Loredana D’Agaro

Fonte: www.verbanonews.it 12 set 2024

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