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TURCHIA. Gli archeologi trovano statue di Scilla del II secolo a. C.

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Recenti scavi archeologici a Laodicea hanno portato alla luce statue dipinte raffiguranti Scilla, il temibile mostro della mitologia greca. Questi reperti straordinari sono emersi durante i lavori di restauro dell’edificio scenico del Teatro Occidentale, sotto la supervisione del Prof. Dott. Celal Şimşek dell’Università di Pamukkale, in Turchia.
Le statue di Scilla ritrovate a Laodicea sono particolarmente significative per vari motivi. Prima di tutto, esse sono esempi rari di scultura ellenistica che hanno conservato gran parte della loro pittura originale. Questa caratteristica offre preziose informazioni sulle tecniche artistiche e sulle pratiche di colorazione del periodo. Secondo gli archeologi, queste statue risalgono all’inizio del II secolo a.C. e si ipotizza che siano state realizzate da scultori di Rodi, famosi per la loro abilità e innovazione artistica. Esse erano utilizzate per la decorazione di edifici.
Nella mitologia greca, Scilla è un mostro marino che vive su uno stretto, in opposizione al vorticoso Cariddi. Scilla è descritta come una creatura mostruosa con diverse teste di cani e corpi di serpente, pronta a divorare qualsiasi marinaio che osi avvicinarsi troppo. Questa figura mitologica appare per la prima volta nell’Odissea di Omero, dove Ulisse e il suo equipaggio incontrano sia Scilla che Cariddi durante il loro pericoloso viaggio di ritorno a Itaca dopo la guerra di Troia. La leggenda di Scilla rappresenta i pericoli del mare e le difficoltà del viaggio, temi ricorrenti nella mitologia greca.

Il Ministro della Cultura e del Turismo della Turchia, Nuri Ersoy, ha descritto la scoperta delle statue di Scilla come di “straordinaria importanza”. Secondo Ersoy, queste opere d’arte sono preziose non solo per la loro rarità ma anche perché riflettono lo stile barocco del periodo ellenistico, offrendo un raro sguardo sull’arte e la cultura di quell’epoca.
Fondata tra il 261 e il 253 a.C. da Antioco II Teo, re dell’Impero seleucide, Laodicea era situata sul fiume Lico, nell’attuale provincia di Denizli, in Turchia. La città prende il nome dalla moglie di Antioco, Laodice, e si sviluppò rapidamente come un importante centro commerciale dell’Asia Minore. Grazie alla sua posizione strategica lungo le principali rotte commerciali, Laodicea prosperò economicamente, divenendo una delle città più rilevanti della regione.
La storia di Laodicea è segnata da significativi cambiamenti politici. Dopo la battaglia di Magnesia (192-188 a.C.), durante la guerra romano-seleucide, il controllo di gran parte dell’Asia Minore occidentale, inclusa Laodicea, passò al Regno di Pergamo. Tuttavia, nel 129 a.C., l’intero Regno di Pergamo fu annesso alla Repubblica romana in espansione, integrando Laodicea nel vasto impero di Roma. Questo passaggio di potere portò a una fusione di influenze culturali greche e romane, evidente nell’architettura e nei monumenti della città.
Laodicea è famosa per i suoi numerosi edifici monumentali che testimoniano la sua grandezza passata. Tra questi, lo stadio, i bagni, i templi, una palestra, due teatri e il bouleuterion (Senato). Lo stadio era il centro delle competizioni atletiche e degli eventi pubblici, mentre i bagni e le palestre riflettevano l’importanza della salute e del benessere fisico nella cultura greco-romana. I teatri, in particolare il Teatro Occidentale, erano luoghi di intrattenimento e cultura, ospitando spettacoli teatrali e musicali.

Oltre alle statue di Scilla, gli scavi a Laodicea hanno rivelato molti altri tesori archeologici. Questi ritrovamenti continuano a fornire nuove conoscenze sulla vita quotidiana, la religione e le pratiche artistiche degli antichi abitanti della città. Il lavoro di archeologi come il Prof. Dott. Celal Şimşek è fondamentale per preservare e comprendere meglio il patrimonio storico di Laodicea.

Fonte: www.stilearte.it 8 ago 2024

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