Il Ministero del Turismo e delle Antichità dell’Egitto ha appena annunciato una scoperta di rilievo, compiuta nelle acque del Nilo ad Assuan. Si tratta di grandi incisioni su pietra, di statue e dipinti parietali riconducibili a faraoni quali Amenofi III e il padre.
Evidentemente gli archeologi hanno individuato strutture sommerse in seguito alla costruzione della diga e alla moderna regimentazione idraulica di quel tratto del fiume.
Negli anni Sessanta, quando fu costruita la diga, prima che le acque coprissero l’area, erano stati segnalati materiali archeologici, ma non erano stati documentati o studiati. Questo significativo ritrovamento offre nuove e preziose informazioni storiche riguardanti i regni di re Tatmas IV – o Tuthmosi IV – e del figlio Amenhotep III.
Amenhotep III, il cui nome significa “Amon è soddisfatto”, è stato uno dei più grandi faraoni dell’antico Egitto, noto anche come Amenhotep il Magnifico o il Grande. Il suo nome, ellenizzato, è Amenofi III. Ed è così che tutti lo conosciamo.
Appartenente alla XVIII dinastia, salì al trono dopo la morte di suo padre Thutmosi IV, governando per un lungo periodo che varia secondo diverse fonti. Si stima che il suo regno sia iniziato intorno al giugno del 1386 a.C. o del 1388 a.C., continuando fino al dicembre del 1351 a.C. o al 1350 a.C.
Amenhotep III era il figlio di Thutmose e di sua moglie Mutemwiya, una regina di giovane età al momento del loro matrimonio. La sua epoca è celebrata per lo splendore, caratterizzata come fu da importanti sviluppi culturali e architettonici che hanno segnato l’epoca d’oro dell’Egitto antico.
L’impresa archeologica franco-egiziana, in collaborazione tra il Consiglio Supremo di Archeologia, rappresentato dal Dipartimento di Archeologia Subacquea, e l’Università Paul Valéry Montpellier sotto la guida del Dr. Chris Crassion, ha identificato una serie di grandi pietre scolpite e dipinte, “oltre – dice il Ministero egiziano – che sculture e miniature raffiguranti re come Amenhotab III, Tatmas IV, Basmatic II ed Epis”. Questi reperti sono emersi durante il progetto di rilevamento archeologico fotografico.
È la prima volta che si esplorano, in operazioni subacquee, le profondità del Nilo ad Assuan, tra le formazioni rocciose che si estendono dal bacino stesso alla diga alta.
Il Dr. Mohamed Ismail Khaled, segretario generale del Consiglio Supremo per le Antichità, ha spiegato che la missione ha avviato la sua stagione di scavi attorno alle isole di Fila Al-Al’ali e Konosso. Grazie alle eccellenti condizioni di conservazione delle rocce scolpite, la missione è stata in grado di documentarne dettagliatamente i messaggi incisi.
Il Dr. Hisham Alithi, responsabile del settore conservazione e registrazione archeologica egiziana, ha aggiunto che la missione ha impiegato tecniche all’avanguardia per individuare e documentare le incisioni sulle rocce di Konosso, sommerse o parzialmente coperte Nilo.
Il Dr. Islam Saleem, direttore generale dell’Amministrazione per il Consiglio Archeologico Subacqueo, ha confermato che attualmente la missione sta concentrando i suoi sforzi sulla creazione di modelli tridimensionali delle incisioni scoperte.
I lavori di rilevamento archeologico suggeriscono che ulteriori scoperte potrebbero rivelare nuove incisioni e informazioni storiche fondamentali, “specialmente riguardo ai regni del faraone Amenofi III, di suo padre e di altri sovrani del periodo”.
Fonte: www.stilearte.it 17 luglio 2024