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ROMA. Complesso di Capo di Bove sulla via Appia antica.

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A 20 anni dai primi scavi che hanno riportato in luce l’impianto termale, si riprende con una nuova campagna di indagini nel Complesso di Capo di Bove, in via Appia Antica 222 – Roma.
Le terme che oggi si vedono entrando nel sito mostrano diverse fasi edilizie, dalla costruzione nel II secolo d.C. fino ad una fase severiana (II-III secolo d.C.) in cui il complesso ha subito modifiche nella decorazione ed un ampliamento, e ad una fase di IV secolo in cui sono stati apportati profondi cambiamenti strutturali e funzionali.
romaLo scavo ha inoltre evidenziato la presenza di strutture a carattere agricolo-produttivo riferibili all’età post classica e medievale quando l’area rientrava nel Patrimonium Appiae Suburbanum, la vasta tenuta agricola di proprietà ecclesiastica.
Oggi le nuove indagini possono aiutare a capire il rapporto tra le terme e la via Appia, con l’individuazione dell’ingresso originario dalla strada. Lo scavo rientra nel più ampio progetto di una nuova sistemazione del giardino di Capo di Bove, a cui si sta da tempo lavorando e che verrà presentata al pubblico nel corso del 2024.
Il 20 dicembre si avrà la possibilità di visitare il cantiere di scavo con due speciali visite guidate alle 12 e alle 15 in cui si sarà aggiornati sui risultati delle ultime indagini archeologiche.
Le visite guidate sono incluse nel biglietto di ingresso. Non è necessaria la prenotazione.
Il biglietto può essere acquistato presso le biglietterie di Cecilia Metella (in Via Appia Antica 161) o di Villa dei Quintili (in Via Appia Nuova, 1092) oppure sul sito web.

Fonte: www.parcoarcheologicoappiaantica.it

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