Lo aveva proposto lo scorso ottobre, il direttore Christian Greco, di rendere il Museo Egizio di Torino gratuito entro il 2028, seguendo così il modello di illustri istituzioni museali internazionali, tra tutte il British Museum di Londra. Un’iniziativa, questa, che rientrerebbe nell’ambito delle celebrazioni per i duecento anni dall’istituzione, in programma nel 2024, e che trova una sua prima attuazione attraverso la convenzione appena firmata tra la Fondazione Museo delle Antichità Egizie e il Comune di Torino, secondo la quale famiglie in stato di povertà e persone senza fissa dimora potranno entrare all’Egizio gratuitamente.
“Il Museo Egizio deve essere la casa di tutti, il luogo della memoria della collettività. Per questo accanto alle attività di ricerca, conservazione e valorizzazione del nostro patrimonio, da anni cerchiamo di dare vita a progetti di inclusione sociale”, hanno dichiarato la presidente del Museo Egizio Evelina Christillin e Christian Greco. Un’iniziativa molto vicina a quella messa in atto anni fa, quando il Museo decise di offrire a tutte le coppie di lingua araba l’ingresso gratuito, “causando” un sit-in di protesta da parte di Fratelli d’Italia.
Scopo dell’iniziativa è “ideare visite guidate e laboratori dedicati a piccoli gruppi di famiglie in difficoltà abitativa e persone senza fissa dimora, in modo da farli sentire accolti e coinvolti nella vita culturale cittadina”, continuano Christillin e Greco. Alla visita al Museo sono quindi collegate anche altre attività, finalizzate all’inclusione sociale per mezzo della cultura e dell’arte.
“Alle persone che stanno attraversando un momento di estrema fragilità economica e sociale”, spiega l’assessore al Welfare, Diritti e Pari opportunità Jacopo Rosatelli, “oltre a mettere a disposizione il supporto e l’aiuto di cui hanno bisogno per inserirsi in un nuovo percorso abitativo, sarà offerta anche l’opportunità di un’esperienza all’interno di una della realtà culturali di primo piano della nostra Città e non solo, dove trascorre un pomeriggio di cultura e socialità”.
Autore: Desirée Maida
Fonte: www.artribune.com 6 dic 2023