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Michele Zazzi. Falsi etruschi storici: il sarcofago degli sposi del British Museum ed i guerrieri del Metropolitan Museum di New York.

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metropolitanUn presunto sarcofago degli sposi datato al VI secolo a.C. fu acquistato per una somma considerevole nel 1871 dal British Museum di Londra dall’antiquario Alessandro Castellani. Il preteso monumento etrusco (un falso a dir poco grossolano!) rimase a lungo esposto presso il prestigioso museo londinese. In realtà l’oggetto fu realizzato da due abili scalpellini, i fratelli Pietro ed Enrico Pinelli, che presero a riferimento il noto sarcofago degli sposi conservato nel Museo del Louvre a Parigi. I falsari dichiararono di averlo trovato nella necropoli di Cerveteri. La falsità del sarcofago venne rivelata nel 1893 agli esperti del British proprio da Enrico Pinelli, che al tempo svolgeva l’incarico di restauratore presso il Museo del Louvre.

metropolitanTra il 1915 ed il 1921 il Metropolitan Museum di New York acquistò (avvalendosi di un mercante romano Pietro Stettiner) tre presunti capolavori della plastica etrusca, in terracotta dipinta, che furono esposti al pubblico a partire dal 1933. Si trattava di un guerriero anziano barbato privo del pollice sinistro e del braccio destro (altezza 202 cm), di una testa con elmo (di grandi dimensioni) e di una statua ritenuta di Marte (alta più di 2 m). Le statue furono acquistate in momenti diversi e la scultura di Marte, in particolare, fu pagata 40.000 dollari. Il curatore che li acquistò, John Marshal, scrisse che non riusciva a trovare nulla che si avvicinasse alla loro importanza. Nel Bollettino del MET fu precisato che i guerrieri erano confrontabili con altre opere etrusche del V secolo a.C. La storica dell’arte Gisela Richter valutò che le statue erano “sotto l’influenza greca ma di natura italiana”.
metropolitanMolti studiosi espressero però serie perplessità sull’autenticità dei reperti (Massimo Pallottino nel 1937 li definì “pupazzi etruschi”).
Successive indagini (effettuate da Joseph V. Noble archeologo del MET) dimostrarono la falsità dele statue: nel 1960 test chimici effettuati sugli smalti evidenziarono manganese, elemento non usato dagli Etruschi.
Lo scultore Alfredo Fioravanti, il 5 gennaio 1961, dichiarò (confessò) al consolato amaricano a Roma di aver eseguito le figure unitamente ai fratelli Riccardo, Teodoro e Virginio Angelino Riccardi nella loro officina di Orvieto. A comprova delle proprie dichiarazioni il Fioravanti fornì un pollice rimasto nella sua disponibilità effettivamente mancante in una delle statue (quella del vecchio guerriero). Come modelli per la realizzazione delle opere furono utilizzati un bronzetto del Museo di Berlino, una testa dipinta su un vaso esposto al Metropolitan Museum ed una figura del falso sarcofago etrusco del British Museum. Poiché non avevano un forno abbastanza grande le statue erano state realizzate a pezzi poi riassemblati. Il guerriero anziano era privo del braccio perché i falsari non riuscirono ad attaccarlo al corpo dello stesso.
Il successivo 15 febbraio 1961 (dopo ben ventotto anni di esposizione al pubblico) il Metropolitan Museum annunciò la falsità delle statue.

metropolitanSui falsi in oggetto cfr., tra gli altri:
– le informazioni contenute nel sito closer.colasantiaste,com Approfondimenti ad arte, 23 ottobre 2016, “Il falso sarcofago di Cerveteri”;
– R. A. Staccioli, I guerrieri “etruschi” di New York riconosciuti falsi, Studi Etruschi, XXIX, pag. 317;
– le notizie riportate nei siti lafune.eu, “Quei falsari dell’etrusco che gabbarono il Metropolitan Museum di NY” ed Atlas Obscura “Le statue “antiche” contraffatte che hanno ingannato gli esperti d’arte del MET per decenni”.

Autore: Michele Zazzi – etruscans59@gmail.com

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