Un’urna cineraria di vetro verde-azzurro, al centro di un grosso quadrante di un orologio solare romano, è stata trovata negli scavi in corso, relativamente ad alcuni mausolei romani trovati nella Francia del Nord Est. All’interno dell’urna, poggiata al centro della meridiana, oltre le ceneri del defunto, due monete che costituivano il naulum, l’obolo di Caronte che veniva inserito nella bocca del defunto. Lo scavo ha permesso di trovare anche lo gnomone, la barra metallica che, con la propria ombra, segnava l’orario e il passaggio del tempo. Portato anche alla luce un anello d’oro con pietra dura e un nome inciso.
Stanno emergendo incredibili dettagli dagli scavi di alcuni mausolei romani, trovati, a partire dal 2022 a Hochfelden, un comune francese di 3300 abitanti, situato nel dipartimento del Basso Reno, nella regione del Grand Est. Gli studiosi di Archéologie Alsace, che stanno svolgendo scavi e studi in laboratorio, sono ancora increduli rispetto a ciò che è emerso e da ciò che sta emergendo da questo sito.
“Se durante lo scavo condotto a Hochfelden nel 2022, non ci aspettavamo di scoprire antichi mausolei, nessuno sapeva cosa ci avrebbero rivelato gli scavi successivi, con sorprese ancor maggiori”, affermano gli archeologi di Archéologie Alsace. – La scoperta in questione è stata una cassa calcarea quadrata, posizionata all’interno di un mausoleo circolare, che è stata aperta solo il mese scorso in laboratorio. La semisfera cava contenuta all’interno si è rivelata essere un sostituto di uno scafé, un tipo di quadrante solare originariamente inventato dai greci e successivamente adottato dai romani”.
Secondo gli archeologi, questo strumento sorprendente presenta 12 divisioni corrispondenti alle ore solari, con una variazione temporale che spazia da 80 minuti durante il solstizio d’estate, 40 minuti durante il solstizio d’inverno e 60 minuti durante gli equinozi. “Questo ritrovamento è di estrema importanza poiché getta nuova luce sulle capacità di misurazione del tempo delle antiche civiltà,” affermano gli esperti.
Ciò che rende questa scoperta ancora più affascinante è il suo contesto. Lo strumento è stato deliberatamente utilizzato per contenere, al suo centro, un’urna di vetro a sezione quadrata, che all’interno reca i resti di un defunto cremato. All’interno della tomba è stato rinvenuto un anello d’oro decorato con un intarsio viola (si presume sia ametista), recante l’iscrizione greca “SANKTOS”. Questo suggerisce che l’oggetto potrebbe avere avuto un significato particolare o un legame speciale con il defunto.
Ulteriori dettagli intriganti sono emersi quando gli archeologi hanno esaminato il fondo dell’urna vitrea, decorato con tondi e quadrati. Sotto di esso, hanno trovato un sesterzio e un asso, indicando che questi oggetti potrebbero avere avuto un significato simbolico o religioso nel contesto funerario romano. Questa scoperta solleva molte domande sulla pratica sepolcrale e sulla ritualità romana.
Infine, un ulteriore reperto, probabilmente utilizzato per regolare il dispositivo, è stato scoperto. Si tratta di una barra metallica, nota come gnomone, che proiettava la sua ombra sul quadrante solare, consentendo la lettura del tempo. Questa ulteriore scoperta offre un’ulteriore comprensione di come gli antichi romani abbiano interagito con questo strumento di misurazione del tempo.
Mentre gli studiosi continuano ad analizzare e studiare questa straordinaria scoperta, il mondo dell’archeologia è in fermento. Questo ritrovamento offre una preziosa finestra sulla vita e la cultura degli antichi romani, gettando nuova luce su un periodo affascinante della storia. Sicuramente, ci aspettiamo di vedere ulteriori rivelazioni emozionanti nei prossimi mesi.
Fonte: www.stilearte.it, 18 ott 2023