Scavi effettuati da Riccardo Mancinelli nel 1896 – 1897 a Poggio Buco, Le Sparne – un pianoro tufaceo triangolare compreso tra i torrenti Bavoso e Rubbiano sulla riva destra del fiume Fiora -, hanno portato alla luce un abitato etrusco.
Vi si riconoscono tre fasi costruttive: la prima riferibile al periodo protovillanoviano (XI – X secolo a.C.), la seconda inquadrabile tra la fine dell’VIII e la metà del VI secolo a.C. e l’ultima del periodo tardo ellenistico (dal II secolo a.C.).
L’insediamento sorto nel periodo più recente del Villanoviano era delimitato da una cinta muraria (che comprendeva un territorio di circa nove ettari) in opus quadratum di circa 3 km e da un fossato con rinforzi. Le case, vicino alle quali passava una larga via lastricata, erano realizzate in blocchi di tufo a secco. Sull’Acropoli, sorta prima dell’abitato, vi era un tempio ed altri edifici.
Nella parte orientale sono emerse le fondazioni di un grande edificio affacciato su uno spiazzo lastricato. Nei pressi della struttura sono state rinvenute numerose lastre architettoniche (originariamente dipinte) a basso rilievo, riferibili a due successive fasi decorative.
Al periodo tra la fine del VII e l’inizio del VI secolo a.C. appartengono due tipologie di fregi costituiti, rispettivamente, da (a) cervi pascenti e grifi con le fauci spalancate alternati rivolti verso destra e (b) corsa di cavalieri verso sinistra. Gli ulteriori fregi (c) con cortei di biga ed opliti (composti da una biga preceduta da tre armati e seguita da un quarto; sul carro vi sono l’auriga ed un guerriero) articolati in due serie analoghe ma contrapposte e (d) scena (mitologica ?) con una figura maschile ed almeno tre figure femminili in fuga, forse riferibile al mito di Peleo e Teti (madre di Achille), sono attribuibili alla prima metà del VI secolo a.C.
Nell’area è stata scavata anche una stipe votiva tarda (del II – I secolo a.C.) che ha restituito statuette (anche di grandi dimensioni) in terracotta, divine ed umane, animali e votivi anatomici.
L’interpretazione dell’edificio è dubbia. Alcuni propendono per individuarvi una struttura con funzione religiosa, un tempio in considerazione del ritrovamento delle lastre architettoniche e della stipe votiva che, seppur successiva di secoli, potrebbe confermare la natura sacra dell’area. Secondo altri, tenuto conto che le lastre architettoniche, contrariamente a quello che si riteneva in passato, potevano costituire ornamento anche di edifici civili e che le offerte votive attestano una stipe del tardo ellenismo e quindi non contestuale alla struttura, potrebbe trattarsi di un palazzo signorile, di una reggia al pari di quelle di Murlo (SI) e di Acquarossa (VT). I proprietari del palazzo potrebbero essere tra gli aristocratici locali deposti nelle tombe scavate nelle vicine necropoli di Poggio Buco e di Selva Miccia.
L’insediamento che rientrava nell’orbita di Vulci aveva vocazione agricola e commerciale e risulta abbandonato poco dopo la metà del VI secolo a.C. L’Abbandono potrebbe essere stato determinato, così come avviene per molti centri minori dell’Etruria soprattutto meridionale, dalla politica espansionistica del grande centro di riferimento (nella fattispecie Vulci). La fine di Poggio Buco potrebbe però essere stata causata anche dalla vicina Pitigliano che risulterebbe essersi sviluppata nella seconda metà del VI secolo a.C. e che seppe mantenere la sua autonomia per un periodo di tempo più lungo (fino alla fine dello stesso secolo).
Il ritrovamento nel sito di alcune ghiande missili iscritte Staties, Statnes in collegamento con le indicazioni fornite da alcune fonti di autori classici in passato ha fatto pensare che potesse trattarsi della misteriosa città di Statonia, tesi che oggi è stata quasi del tutto abbandonata.
Sull’insediamento di Poggio Buco cfr, tra gli altri:
– Poggio Buco di G. Bartoloni – Enciclopedia dell’Arte Antica (1996) Treccani;
– Guida Insolita ai luoghi, ai monumenti e alle curiosità degli Etruschi, Federica Chiesa, Giulio M. Facchetti, Newton & Compton Editori, 2002, pagg.208 e ss.;
– Gli Etruschi Mille Anni di Civiltà, Bonechi, 1992, pagg. 220 e ss.;
– Signori di Maremma Elites Etrusche fra Populonia ed il Vulcente, Edizioni Polistampa, 2009, pagg. 65 e ss.;
– Insediamenti Preistorici e Città Etrusche nella Media Valle del Fiume Fiora Guida al Museo Civico Archeologico di Pitigliano, 1999, pagg. 86 e ss.
Di seguito le immagini delle foto di archivio SAT dell’abitato etrusco di Poggio Buco e delle lastre architettoniche tratte da “Insediamenti Preistorici e Città Etrusche nella Media Valle del Fiume Fiora” Guida la Museo Civico Archeologico di Pitigliano, 1999.
Autore: Michele Zazzi – etruscans59@gmail.com