Continuano a regalare sorprese gli scavi archeologici a San Donato di Lamon, dove è emersa una necropoli probabilmente di epoca longobarda.
Dopo una prima indagine effettuata la scorsa estate e che ha rilevato la presenza di una fase insediativa antica, suggerita dai resti di un edificio probabilmente di epoca romana, è stata avviata quest’anno una seconda campagna di scavi della durata di tre settimane vicino alla chiesa, campagna che si sta concludendo in questi giorni e ha portato alla luce varie sepolture, la curiosità è che quelle rinvenute finora sono tutte femminili.
Una scoperta che aggiunge un tassello significativo alla comprensione dell’evoluzione storica degli insediamenti di San Donato. Se prima le conoscenze si limitavano all’importante necropoli romana dei Piasentot, l’obiettivo era trovare quello che era l’abitato dell’epoca per ricostruire, attraverso altre testimonianze, la struttura di San Donato, con i suoi usi e costumi.
A gestire il progetto è l’archeologo Paolo Forlin, del Dipartimento di storia, civiltà e culture dell’università di Bologna. L’indagine ha visto la partecipazione di sei studenti universitari l’anno scorso e sette quest’anno. A disposizione ci sono i Fondi di confine, nell’ambito del progetto cultura di area vasta, che però non sono ancora stati sbloccati e allora il Comune ha investito 5 mila euro, sia nel 2022 che nel 2023.
L’anno scorso è stata trovata la sezione di un’abitazione, da datare con precisione con il metodo del carbonio-14, ma dovrebbe essere di origine romana. E adesso è stata rinvenuta una nuova necropoli, presumibilmente del VI-VII secolo in attesa anche qui di una datazione precisa. L’area è quella dei prati dietro al cimitero attuale, prati che sono sempre stati di proprietà della Chiesa e non sono mai stati lavorati ad uso agricolo, né ci è stato costruito sopra. Per questo la zona si è conservata, tanto che i ritrovamenti sono a uno strato molto superficiale, solamente a poche decine di centimetri di profondità.
«Il prossimo anno si spera che ci sia la disponibilità dei Fondi di confine, quindi ci sarà una campagna di scavi più ampia e le indagini saranno molto più approfondite e strutturate», dice l’assessore lamonese Giordano Dall’Agnol, che prima di entrare ulteriormente nel merito dello scavo in corso e delle peculiarità dei ritrovamenti preferisce aspettare la relazione che farà l’archeologo incaricato, Paolo Forlin.
«San Donato è particolarmente ricco di storia e a quanto pare anche di ritrovamenti, a testimonianza che la Via Claudia Augusta, che passava di qua, aveva una certa vitalità», commenta Giordano Dall’Agnol.
«San Donato continua a regalare delle particolarità. Da parte nostra siamo contenti», aggiunge. «Credere nel progetto ideato e portato avanti dall’archeologo Paolo Forlin è stata la scelta giusta da parte dell’amministrazione comunale», sottolinea l’assessore Dall’Agnol. «Sicuramente i nuovi pezzi che sono stati trovati saranno parte integrante del prossimo museo archeologico che verrà fatto sempre all’interno del progetto cultura di area vasta che sta gestendo l’Unione Montana Feltrina per conto del Comune di Lamon».
Fonte: www.corrierealpi.gelocal.it 7 set 2023