Si è conclusa la ventesima campagna scavi al sito neolitico Tosina di Monzambano, le cui datazioni ufficiali al radiocarbonio risalgono dal 4000-4100 al 3600 prima di Cristo; ed ecco la scoperta più eclatante: è stato rinvenuto un importante polo artigianale della selce.
La popolazione era specializzata nel creare veri e propri strumenti in pietra lavorata, oggettistica riscontrabile dalla scoperta di ceramiche e vasellame quasi integro. Nel villaggio si praticava l’agricoltura, mentre artigiani specializzati lavoravano la selce proveniente dai monti della Lessinia per poi barattare i diversi prodotti.
Il settore A è stato oggetto di studio, dove sono stati repertati materiali prima utilizzati e poi abbandonati. Una sorta di rifiutaio formato da pezzi in selce, punte di frecce, acciarini e grattatoi per le pelli. Insomma, un’opera certosina di setacciatura della terra stessa e dei suoi micro-reperti, volti a ricostruire l’ambiente e le attività. E c’è di più. Ad oggi sono tra i settanta-ottantamila i reperti ritrovati, tredici le pintadere, gli stampini di terracotta atti a stampigliarsi le vesti ed il corpo, oltre ad ossa di animali, quali pecore, capre, cervi e caprioli.
Novità di quest’anno, la grande affluenza durante le visite guidate: gli specialisti hanno infatti accompagnato ragazzi e cittadini alla scoperta del sito, condividendone la storia ed i più recenti ritrovamenti: «Parliamo di una straordinaria occasione per entrare in contatto con le civiltà del passato e abbattere il tempo – ha affermato Emilio Crosato, presidente dell’associazione “Amici di Castellaro”-
Lo scavo è stato affidato in concessione dal Ministero al Museo e Istituto fiorentino di Preistoria, diretto da Domenico Lo Vetro.
Gli scavi sono stati coordinati da Raffaella Poggiani Keller e sul campo da Nicola Cappellozza e Alberto Crosato.
In occasione del ventesimo anniversario, infine, è stato pubblicato il seguito del libro per i ragazzi delle scuole, “4 zampe nel neolitico”, mentre in autunno verrà proposto un convegno con i risultati degli scavi.
A fine anno, quando verrà ultimata la piazza delle Arti, sarà allestito un centro documentale per Tosina e per le Palafitte di Castellaro.
Autore: Elisa Turcato
Fonte: gazzettadimantova.gelocal.it, 14 lug 2023