Nei primi anni del XX secolo, in una località di Falconara Marittima presso il capoluogo Ancona della regione delle Marche, venne alla luce un minuto manufatto di bella finitura ottenuta dalla lavorazione di un pezzetto di ambra, avvenuta fra la fine del V secolo a.C e l’inizio del IV.
Quell’oggetto, chiamato “ambra Morgan” dal nome del suo proprietario, il banchiere e mecenate americano Pierpont Morgan fu acquistato da lui nei primi anni del ‘900, durante un viaggio in Italia e da lui donato al Metropolitan Museum di New York nel 1917.
Le dimensioni sono minime: 8,4×14×3,1 cm. Secondo il parere di studiosi, che hanno avuto modo di esaminarla, rappresenta la coppia di amanti Afrodite e Adone (una dea e un essere umano) ed è un delle più belle ambre scolpite che il passato abbia tramandato fino a noi. La figura è formata da due persone coricate su un divano, con sulle spalle un uccello, forse un cigno o un’anatra, e ai piedi è un piccolo servitore; la donna offre al compagno una bottiglietta di unguenti, detto alabastron.
La lavorazione è molto accurata, con ricchezza di particolari, come le pieghe dei vestiti e i capelli. L’arte è sicuramente in stile ionico o etrusco.
Come sempre, quando si tratta di procedere con interpretazioni, non sono quasi mai coincidenti: così, ecco che la coppia potrebbe essere formata dai corrispondenti etruschi dei due citati, cioè Turan e Atunis, oppure lui potrebbe essere Anchise, mentre lei… resta ignota.
Nel IV secolo a.C., ci fu un ingresso in Italia del culto di Afrodite, in modo particolare proprio nella zona di Ancona, come lo dimostra la fondazione della colonia greca di Ankon, in cui sull’acropoli fu costruito un tempio di Afrodite.
Su quell’oggetto non è dato saperne di più; comunque resta un esempio della maestria che avevano certi maestri dell’arte della realizzazione delle piccole cose, spesso amate soprattutto dalle signore che apprezzano il bello e l’unico.
Autore: Mario Zaniboni – zamar.22blu@libero.it