Il team stava conducendo un’indagine presso il campo sportivo della cittadina, in seguito alla revisione degli spazi e alla demolizione di una pista ciclistica.
Elewijt (Belgio) fu colonizzata dai Romani durante il I secolo d.C. come vicus (insediamento rurale) con strategiche funzioni di controllo del territorio, all’incrocio della strada che collegava, da oriente a occidente, la città di Tongeren con Boulogne. L’insediamento, fortemente romanizzato, venne poi distrutto – anche con l’uso del fuoco – probabilmente alla fine del III secolo d. C. dalle tribù germaniche. Il centro abitato risorse a qualche centinaia di metri durante il Medioevo.
L’archeologo Kylian Verhaevert ha guidato gli scavi che hanno portato alla luce tracce di cimiteri, fossati circolari e un insediamento risalente all’età del ferro. Il team ha anche trovato un cimitero romano con un massimo di trenta sepolture e prove di un santuario all’aperto, forse un pantheon.
“Questi reperti sono unici per Zemst”, ha detto l’archeologo Christof Vanhoutte. “Anche in tutte le Fiandre, tali strutture sono estremamente rare”.
Diversi vasi in ceramica furono posti come corredo dei defunti. In una delle tombe abbiamo trovato del vetro deformato dal fuoco, in un altro abbiamo reperito un piccolo frammento di pasta vitrea derivato da una fibula del II-III secolo”.
“Ma il ritrovamento più importante è avvenuto nelle ore scorse: un santuario all’aperto del primo periodo romano. – proseguono gli archeologi – Queste strutture sono molto rare nelle Fiandre e non si trovano da decenni. Se si tratta di un santuario o di una tomba molto monumentale, potremo dirlo a breve, in seguito ad ulteriori indagini, anche se l’ipotesi che sia un santuario è quella quella più plausibile”.
Fonte: www.stilearte.it, 21 apr 2023