Il mare di Porto Cesareo, nel Salento, continua a restituire preziose testimonianze archeologiche, l’ultima delle quali, venuta alla luce nei giorni scorsi a seguito di una mareggiata, ha consegnato ai tecnici della Soprintendenza e agli studiosi dell’Università del Salento, i resti di tombe e scheletri in un’area che ricade nell’ambito di una necropoli d’epoca romana già nota da tempo.
Il sito, che si trova proprio sulla battigia, nelle vicinanza di Torre Chianca, è stato delimitato e sono in corsi le operazioni di recupero. La zona è sorvegliata senza soluzione di continuità per evitare che possa essere danneggiata o depredata dalle temute incursioni dei tombaroli.
La Soprintendenza è impegnata in una operazione di recupero che richiede la massima urgenza, anche perché il materiale riaffiorato per effetto delle mareggiate è ora esposto all’azione del moto ondoso che potrebbe danneggiarlo e persino disperderlo, sottraendolo alle attività di studio da parte degli archeologi.
La Soprintendenza opererà a stretto contatto con l’équipe di Archeologia subacquea del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento, coordinata dalla professoressa Rita Auriemma. Altro materiale archeologico appartenente a una necropoli di età romana venne ritrovato nel 2019, anche in quel caso a seguito di una forte mareggiata che lo portò alla luce.
Autore: Antonio Della Rocca
Fonte: www.corrieredelmezzogiorno.corriere.it, 11 gen 2023