Nello scavo degli inizi del ‘900 del tumulo di Montecalvario (diametro circa 53 metri) furono trovati molti frammenti metallici, strutturali e decorativi, di un carro etrusco.
Il grande tumulo contiene quattro tombe disposte ortogonalmente, a croce, orientate secondo i punti cardinali e detti frammenti furono rinvenuti nella cella meridionale della tomba posta ad occidente. Solo nel 2014 un impegnativo restauro ed un attento studio hanno permesso di ricostruire il veicolo: un carro leggero in legno a due ruote, probabilmente utilizzato per il trasporto del principe guerriero sul campo di battaglia o per le parate trionfali.
Il currus, simile ad altri (tombe di Populonia e Vetulonia), ha cassa lignea di forma squadrata con frontale rettilineo, fiancate con ampie maniglie di sostegno e ruote, cerchiate di ferro, con nove raggi. La decorazione era realizzata a registri sovrapposti di lamine di bronzo e di ferro. Al centro del parapetto anteriore è riprodotta una testa di Gorgone, mentre al di sotto e sulle fiancate laterali compaiono teorie di animali e motivi floreali.
Nelle fiancate laterali posteriori è raffigurato un Signore degli animali e su un altro fregio, proprio nel restauro, si è riconosciuta la mitica vicenda dell’indovino Anfiarao (che partecipò alla spedizione dei Sette contro Tebe) nella ripetuta sequenza di due uomini nudi che sacrificano un animale su un largo recipiente, due guerrieri a duello tra due figure femminili, e il saluto di una donna e un bambino a un uomo che si allontana sguainando la spada.
Il repertorio decorativo, gli animali e i motivi accessori inquadrano il carro nello stile tardo orientalizzante (fine VII – primi decenni del VI sec. a. C.).
IL carro è esposto nel Museo Archeologico del Chianti senese a Castellina in Chianti (SI).
Autore: Michele Zazzi – michele.zazzi@alice.it