Sono stati scoperti e sono stati oggetto di scavo archeologico due nuovi siti che forniscono nuovo materiale dei tempi in cui l’impero romano entrò nel cono d’ombra di movimenti di popolo – nell’Europa centrale – che ne annunciarono la fine.
I materiali ritrovati, appartenenti ad un tribù germanica, estranea rispetto alla popolazione di matrice slava, della zona, si inseriscono nella The Great Migration of Peoples, migrazioni di massa di Unni, Germani e altre tribù in Europa tra il 2° e il 7° secolo, che conquistarono quasi l’intero continente e cambiarono radicalmente il suo aspetto etnico, culturale e politico. L’insediamento di genti di etnia tedesca in Ucraina potrebbe essere il risultato delle conseguenze delle guerre marcomanniche, o guerre marcomanne che segnarono un lungo periodo di conflitti militari combattuti dall’esercito romano contro le popolazioni germano-sarmatiche dell’Europa continentale (dal 167 al 189 circa) e che costituirono un evento storico di fondamentale importanza poiché rappresentarono il preludio alle grandi invasioni barbariche del III-IV-V secolo.
I siti – ma si è ancora in attesa della datazione di laboratorio – risalirebbero all’inizio del III secolo d. C. La scoperta è avvenuta nei campi di Kariv, un piccolo villaggio dell’Ucraina occidentale, in cui abitano poco più di mille persone.
Gli archeologi ucraini – in una missione congiunta del museo di storia locale di Vynnyky e dell’Università nazionale di Lviv intitolata a I. Franko, sotto la guida del Professore Associato di Archeologia della Lviv National University. Franko Yaroslav Onyschuk, hanno portato alla luce, nell’anno che si è appena concluso, una sepoltura con oggetti cerimoniali – tra i quali due splendidi bicchieri di vetro, decorati – ed una struttura profonda, il cui scopo rimane un mistero.
La cavità, che fu scavata dagli uomini, a giudizio degli studiosi, non troverebbe una spiegazione funzionale plausibile. Troppo piccolo per essere una cisterna, il vano sotterraneo potrebbe essere stato un deposito nascosto?
Nella non lontana sepoltura, “a parte i resti umani – afferma Olena Vasylko, direttore del Dipartimento di architettura e sviluppo urbano dell’amministrazione statale regionale di Lviv – gli archeologi hanno trovato frammenti di due coppe di vetro, che non hanno eguali in Ucraina. Inoltre sono stati trovati frammenti di un cimiero corneo a tre strati, un fermaglio (fibula) in bronzo, parte di una scatola di legno rivestita in lastre di bronzo con chiodi decorativi e mezzo gettone in pasta di vetro bianca. Questi gettoni sono stati utilizzati per i giochi da tavolo romani“. Un nemico dei Romani, quindi, di cultura germanica romanizzata?
Secondo i ricercatori, tutti questi oggetti di valore che risalgono ai tempi dell’Impero romano, indicano che qui è sepolto un uomo di potere. I materiali della sepoltura risalgono, come dicevamo, all’inizio del III sec. e appartengono alla cultura Velbar, che fu diffusa dalle tribù germaniche orientali dei Goti.
“Quelle avvenute a Kariv sono scoperte importanti. Testimoniano che questi territori erano abitati da persone la cui esistenza in Ucraina era ancora sconosciuta. Partiamo dal presupposto che si tratta di un gruppo di persone del Medio Danubio che si stabilirono qui a causa di circostanze straordinarie, vale a dire a causa delle cosiddette Guerre Marcomanni del 166-180 “- ha detto il capo degli scavi, lo storico Yaroslav Onyschuk.
Fonte: www.stilearte.it, 5 gen 2022