È alle battute conclusive la campagna di scavi avviata dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, d’intesa con il Comune, nell’aula e nel presbiterio del tempietto longobardo, che proprio per tale ragione da qualche settimana è chiuso al pubblico e ammirabile solo dall’alto, dal finestrone che si spalanca sull’oratorio di Santa Maria in Valle dall’ala che ospitava le celle delle monache, al primo piano del complesso conventuale.
Un momento di particolare emozione è stato vissuto dagli esperti al lavoro venerdì scorso, quando è stata sollevata – a distanza di oltre 50 anni dall’ultima volta – la lastra centrale del presbiterio, sotto la quale era riposta una cassetta contenente i resti ossei di tre individui.
In uno di essi la tradizione indica la badessa Piltrude, cui la leggenda attribuisce la fondazione del monastero: in realtà Piltrude fu sì badessa, ma nel monastero di Salt di Povoletto, la cui attività si sarebbe interrotta fin dal 889, come attestato da un documento. La riapertura del piccolo “sarcofago-reliquiario”, ora – atto finale di uno studio finalizzato a valutare la staticità del tempietto –, ha permesso di condurre un’analisi più approfondita, che potrebbe consentire agli archeologi di formulare alcune ipotesi sull’identità degli inumati. Se ne saprà di più fra qualche giorno, non appena si avranno i responsi delle indagini antropologiche e paleopatologiche avviate.
«Il contenuto della cassa – conferma l’archeologa Angela Borzacconi, direttore degli scavi per conto della Soprintendenza, che ha finanziato l’intervento – era noto, ma adesso lo possiamo interpretare in modo nuovo. Lo stesso vale per le risultanze degli scavi effettuati nell’aula del tempietto, dove abbiamo analizzato delle preesistenze anch’esse precedentemente rilevate, ma ora lette con occhi diversi: le abbiamo censite, registrate ed interpretate ponendoci vari interrogativi. Si tratta di costruzioni precedenti all’edificazione del tempietto longobardo, ma sulla datazione le valutazioni sono ancora in corso». —
Fonte: www.messaggeroveneto.gelocal.it, 22 nov 2021